Eni, Perrino: perché non pubblica report su contenziosi?

Il consigliere M5s:“Continueremo a sollecitare le istituzioni affinché la sbandierata volontà di essere trasparenti si concretizzi altrimenti avvieremo le iniziative consentite dalla legge per la difesa del diritto dei cittadini all’informazione”

&ldquo;Nella relazione finanziaria annuale 2017 che Eni ha rilasciato nelle settimane scorse vi &egrave; una sezione dedicata ai &lsquo;contenziosi&rsquo; (pagine 205 – 214). Purtroppo tra quelle pagine rientra anche la Basilicata, per le note vicende sorte a causa dello sversamento che hanno caratterizzato l&rsquo;annus horribilis 2017 del cane a sei zampe, dell&rsquo;indagine sul traffico illecito di reflui (2016) e per un&rsquo;indagine sanitaria sull&rsquo;attivit&agrave; del COVA di Viggiano. E pensare che Descalzi nei mesi scorsi parlava addirittura di fake news&rdquo;. E&rsquo; quanto rileva il consigliere Giovanni Perrino (M5s).<br /><br />&ldquo;Ora le fake news &ndash; prosegue l&rsquo;esponente M5s – sono nero su bianco in un documento che porta la sua firma e si aggiungono ad una serie di procedimenti sparsi su tutto lo stivale: amianto a Ravenna, Ddt nel Lago Maggiore, ancora serbatoi colabrodo in quel di Gela e persino irregolarit&agrave; nella fornitura di carburante all&#39;Alitalia. Inoltre, coloro che volessero documentarsi sui procedimenti giudiziari che Eni ha in essere su tutto il globo terraqueo, li invitiamo a consultare il documento della Dottoressa D&rsquo;Orsogna (&lsquo;criminal proceedings dell&#39;Eni per il 2016&rsquo;): da brividi, cos&igrave; come lo sono le ipotesi di reato per le quali indaga la Procura di Potenza in un procedimento dell&rsquo;ottobre 2017. Il fascicolo parla di&nbsp; fattispecie delittuose di disastro, morte e lesioni personali colpose, con violazione della normativa in materia di salute e sicurezza&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sempre nella stessa relazione &ndash; aggiunge Perrino -, Eni afferma che nel febbraio 2018 ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso le note del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del 30 ottobre e del 15 dicembre 2017 che chiedevano un&rsquo;integrazione del Rapporto di Sicurezza ed. 2016 con la valutazione del top event &lsquo;perdite dai fondi dei serbatoi di stoccaggio del greggio&rsquo;. Nonostante le evidenze, Eni continua a&nbsp; minimizzare la portata degli eventi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Noi &ndash; sottolinea Perrino – stiamo continuando la nostra attivit&agrave; di monitoraggio sulle prescrizioni che la Regione ha imposto ad Eni di rispettare con la&nbsp; D.G.R. 733/2017, delibera con cui &egrave; stata disposta la riapertura dell&rsquo;impianto. Non poche le perplessit&agrave; emerse a seguito dell&rsquo;analisi dei documenti, come ad esempio gli sforamenti dei limiti emissivi e le criticit&agrave; sulle condotte. Siamo in attesa di ottenere le evidenze del &lsquo;piggaggio intelligente&rsquo; (manutenzione preventiva) effettuato a ottobre 2017 sull&rsquo;oleodotto Viggiano – Taranto. Il nostro ultimo sollecito, dopo la richiesta di febbraio, &egrave; datato 22/03/2018, ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcun documento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Se l&rsquo;Eni non ha niente da nascondere, perch&eacute; &ndash; domanda Perrino – non rende pubblico il report? Continueremo a sollecitare le istituzioni affinch&eacute; la sbandierata volont&agrave; di essere trasparenti si concretizzi. Nel caso in cui si continuasse ad assumere questi comportamenti omissivi &ndash; conclude l&rsquo;esponente M5s – non mancheremo di intraprendere tutte le iniziative consentite dalla legge per la difesa del diritto dei cittadini all&rsquo;informazione sui rischi legati alle attivit&agrave; che compromettono la tutela della propria salute e dell&rsquo;ambiente in cui vivono&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br />

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