Il consigliere del Pd intervenendo in Consiglio regionale: “sostenibilità, democrazia e convenienza sono le condizioni per trattare con lo Stato e le compagnie”
“La produzione di energia e le attività estrattive in Basilicata dovranno costantemente avere come condizioni irrinunciabili la sostenibilità, la democrazia e la convenienza, in un sistema di relazioni con lo Stato e le compagnie energetiche vincolato da chiare clausole di responsabilità”. Lo ha affermato il consigliere regionale Vincenzo Santochirico (Pd) nel corso del dibattito in Consiglio regionale sul cosiddetto “Tavolo per la Basilicata in materia di estrazione di idrocarburi.
“E’ evidente – ha detto Santochirico – che la tecnologia non può fornire nessuna garanzia assoluta di sicurezza: senza subire il condizionamento emotivo dei gravi incidenti alle centrali nucleari giapponesi, questo lo abbiamo verificato, purtroppo, anche presso il termo distruttore Fenice e presso il centro olii di Viggiano. Ma possiamo, e dobbiamo, mettere in campo tutte gli strumenti che abbiamo a disposizione per accrescere i sistemi di controllo e di monitoraggio: nel 2008 la Giunta ha avviato il bando la per la realizzazione del Centro di monitoraggio; nel 2010 ha deliberato la costituzione dell’Osservatorio ambientale; il piano di sorveglianza, il registro di tumori, le valutazioni di impatto ambientale: sono dispositivi che mirano a creare un sistema complessivo di verifica di quello che accade sul territorio. Ma è necessario mettere a sistema questo complesso di informazioni che oggi si possono raccogliere, completando e compiendo concretamente il programma che la Regione aveva avviato con lo studio per una Rete unitaria in cui confluissero i dati relativi all'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo ed al rischio sismico rilevati dalle diverse reti di monitoraggio presenti sul territorio regionale, così da disporre di un sistema che restituisse un quadro coerente e complessivo delle attività svolte. In questo modo, oltre ad evitare sprechi e duplicazioni e svolgendo un ruolo di razionalizzazione e coordinamento, sarebbe stata consentita una più larga fruizione anche da parte dei cittadini. Il compito fu affidato all’Università della Basilicata, ma ad oggi la Regione non ha ancora dato attuazione a quel provvedimento. Sempre in tema di democrazia e partecipazione, nel 2009 la Giunta regionale aveva istituito il Tavolo di garanzia, che prevedeva che sulle richieste di permessi, di ricerche di esplorazione, e su tutte quante le attività, ci fosse questo confronto pubblico come accade al Tavolo della trasparenza per il nucleare. Inoltre, sarebbe necessario istituire e tenere un Forum annuale in cui chiamare a raccolta saperi, imprese, civismo, istituzioni, associazionismo per un confronto che consenta la circolazione di informazioni e la formazione di una consapevolezza diffusa dello stato delle cose nella nostra regione ”.
“Realizzate le due precondizioni della sostenibilità e della partecipazione democratica, entra in gioco la terza questione – ha aggiunto Santochirico – che riguarda la convenienza e le opportunità. I tagli finanziari, le riduzioni dei trasferimenti, sono circostanze che devono accrescere la nostra responsabilità nell’uso accorto delle risorse, ma non possono e non devono essere una nuova e coattiva ragione per uno “scambio ineguale” fra risorse, territorio e ricchezza (che non arriva). Pertanto, diventa fondamentale il modo in cui si strutturano gli accordi e si individuano gli strumenti di gestione: a fronte di una maggiore assunzione di responsabilità, di un nuovo ruolo della Basilicata nel contesto nazionale, deve esserci anche una maggiore assunzione di responsabilità da parte dello Stato nei confronti della Basilicata, sia per quanto riguarda gli investimenti pubblici su infrastrutture, formazione e ricerca, sia per quel che concerne gli investimenti privati per creare nuovi posti di lavoro (oltre ad assicurare la bonifica dei siti inquinati e le più avanzate condizioni di sicurezza e tutela di ambiente e salute). Occorre che negli accordi vi siano strumenti e clausole che consentano una reale gestione politica, anche attraverso la sospensione degli accordi qualora non si verifichino le opportunità attese. Poiché si tratta di scelte che riguardano il presente e il futuro del nostro territorio, la qualità della vita della nostra comunità – ha continuato Santochirico – occorre mettere da parte tanto i pregiudizi quanto gli schieramenti di campo. Perciò la convergenza politica fra forze e schieramenti diversi si giustifica ed è necessaria nell’esclusivo interesse della Basilicata”
“Nuovi impegni della Basilicata nell’apporto al bilancio energetico nazionale potranno pertanto essere presi in considerazione se saranno realizzate le precondizioni di sostenibilità e democrazia, considerate soddisfacenti le contropartite economiche e sociali, accettato il principio di coprogrammazione Stato-Regione delle attività di ricerca e di estrazione sul territorio regionale e valutate come accettabili quelle ritenute ammissibili, garantiti meccanismi che consentano alla regione di esigere il rispetto degli accordi (evitando il ripetersi delle inadempienze del passato)”.
“Quando si avrà a disposizione questo bagaglio di conoscenze e di certezze – ha concluso Santochirico – potremo dare risposta alla domanda di un’accresciuta disponibilità della Basilicata a concorrere al bilancio energetico nazionale. Valuteremo nelle successive sedute consiliari, senza astratti pregiudizi né facili entusiasmi. E senza dare nulla per scontato”.