In attesa dell’imminente referendum costituzionale il consigliere regionale del Pd chiede di adeguare la nuova strategia energetica agli obiettivi del Cop 21 e di definire il Piano paesistico regionale
“Serve una nuova strategia energetica nazionale, che aggiorni quella del 2013 raccogliendo le indicazioni dell’accordo sul clima Cop 21 di Parigi. E, al di là dell’esito del referendum confermativo della riforma costituzionale, occorre contestualmente ribadire la centralità delle Regioni in merito al governo del territorio, accelerando in Basilicata la definizione del Piano paesistico e di un nuovo Piano energetico regionale”. E’ questo il senso della mozione che il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza, prima di formalizzarne la presentazione, vista la rilevanza dei temi proposti, ha condiviso oggi attraverso il profilo fb @PieroLacorazza.<br /><br />Con il documento, Lacorazza propone di impegnare il presidente della Giunta regionale “a farsi promotore presso la Conferenza Stato-Regioni di un’iniziativa di revisione della strategia energetica nazionale, i cui obiettivi risultano superati dall’accordo di Parigi; a sostenere presso la Conferenza Stato Regioni, al netto dell’esito del referendum confermativo della riforma costituzionale, il ruolo e la centralità delle Regioni sul governo del territorio, al fine di avvicinare ai cittadini le scelte riguardanti lo sviluppo sostenibile e l’integrità territoriale; ad accelerare la redazione del Piano paesaggistico regionale secondo i tempi e modalità previsti dalla delibera della Giunta regionale n. 1675 del 22 dicembre 2015”.<br /><br />Con la mozione, Lacorazza chiede inoltre di impegnare il Presidente della Regione di “ proporre un nuovo Piano energetico regionale” che tenga conto dell’Accordo sul clima approvato il 12 dicembre 2015, a conclusione della Cop21 tenutosi a Parigi, firmato da 171 Paesi, ma anche della proposta per una nuova strategia energetica nazionale elaborata dal coordinamento Free, associazione no profit che raggruppa numerose associazioni ed enti operanti nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica e dell’Italy Climate Report 2016, una nuova strategia energetica per l'Italia, elaborato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile”.<br /><br />Lacorazza propone inoltre di “portare la questione della nuova strategia energetica nazionale all’attenzione delle Assemblee legislative regionali, impegnando il presidente del Consiglio regionale a farsi promotore presso al Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali affinché venga sollecitata la ratifica da parte del Parlamento degli accordi sul clima sottoscritto a Parigi” oltre che “a sostenere nel dialogo con il Parlamento il coinvolgimento del legislatore regionale nelle materie più di prossimità con i cittadini ed il territorio, in particolare il governo del territorio”.<br /><br />Lacorazza ricorda che la riforma costituzionale oggetto dell’imminente referendum confermativo prevede (nuovo art. 117) di riportare tra le materie di esclusiva competenza dello Stato “disposizioni generali e comuni sul governo del territorio; sistema nazionale e coordinamento della protezione civile”, “produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell'energia” e ”infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza; porti e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale”.<br /><br />Ma il consigliere regionale del Pd ricorda che il nuovo art. 116 prevede che “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, anche in materia di governo del territorio, “possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, anche su richiesta delle stesse, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119, purché la Regione sia in condizione di equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio”.<br /><br />Per Lacorazza comunque vada l’esito del referendum, occorre che “la Regione sia in campo con una propria proposta, e con adeguati strumenti di pianificazione, per rivendicare concretamente ciò che è scritto all’art. 1, comma 2 del nuovo Statuto approvato in seconda lettura il 5 luglio scorso dal Consiglio regionale: “La Regione rappresenta la popolazione della Basilicata e considera l’intangibilità territoriale e l’unità territoriale delle comunità come suo fine”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />