Emergenza cinghiali, Romaniello: intervenire subito

“Affrontare seriamente il problema per evitare che le conseguenze danneggino in maniera irreparabile un settore, quale quello agricolo, già pesantemente penalizzato”

&ldquo;Quello dei cinghiali &egrave; diventato un problema sempre pi&ugrave; sentito nel territorio lucano, dove continuano a susseguirsi i danni causati soprattutto alle colture da parte degli ungulati, che costituiscono oggi&nbsp; per l&rsquo;attivit&agrave; agricola una vera e propria emergenza&rdquo;. Lo sostiene il consigliere regionale Giannino Romaniello (Gm) che aggiunge: &ldquo;Come in altri Paesi europei e regioni d&rsquo;Italia, anche in Basilicata negli ultimi decenni il cinghiale ha notevolmente ampliato il proprio areale e incrementato le popolazioni. La situazione &egrave; ormai fuori controllo. La densit&agrave; &egrave; talmente elevata da rendere quasi impossibile la convivenza tra la specie e l&rsquo;agricoltura. Le cause di questa innaturale espansione ed aumento delle densit&agrave; sono da imputare in buona parte all&rsquo;azione dell&rsquo;uomo. Tuttavia, &egrave; ora di affrontare seriamente il problema per evitare che le conseguenze danneggino in maniera irreparabile un settore, quale quello agricolo, gi&agrave; pesantemente penalizzato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Innanzitutto &ndash; prosegue ancora Romaniello – appare indispensabile rivisitare la progettazione e la gestione degli interventi nelle aree dei parchi in modo da ridurre considerevolmente la presenza di cinghiali in aree dove attualmente trovano indisturbato rifugio. I maggiori danni alle colture agricole, infatti, si rilevano proprio nelle aree limitrofe ai parchi e alle aree protette. Ci&ograve; rende necessario permettere un abbattimento selettivo all&rsquo;interno di tali aree, pur sotto sorveglianza delle autorit&agrave; ambientali. La gravit&agrave; della situazione rende, inoltre, necessario prolungare la caccia per l&rsquo;abbattimento dei cinghiali nelle zone libere di caccia almeno a tutto il mese di gennaio. Buoni risultati, inoltre, possono dare le attivit&agrave; di &lsquo;Selecontrollo&rsquo;, i cui corsi hanno visto la partecipazione di centinaia di cacciatori, attivit&agrave; che potrebbero consentire di cacciare il cinghiale nei territori liberi a caccia chiusa. Tuttavia, anche per tale attivit&agrave;, occorre accelerare al massimo le lente procedure burocratiche, in particolare per quanto riguarda gli esami, in modo da non rendere vana l&rsquo;efficacia di tale strumento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Infine, riguardo ad danni causati dai cinghiali agli agricoltori e risarciti dagli Ambiti Territoriali di Caccia &ndash; conclude il consigliere del Gruppo misto – sarebbe opportuno effettuare al pi&ugrave; presto una ricognizione delle risorse disponibili per garantire un maggiore trasferimento di risorse agli Atc per risarcire gli aventi diritto nel minor tempo possibile nonch&eacute; disciplinare con chiarezza le procedure per l&rsquo;erogazione dei contributi e le attivit&agrave; di sostegno e prevenzione a&nbsp; favore degli agricoltori per evitare i danni alle colture&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

    Condividi l'articolo su: