Per il presidente della Federazione dei lucani in Svizzera, Giuseppe Ticchio, la vera novità di questa tornata elettorale potrebbe essere rappresentata dal coinvolgimento diretto di più rappresentanti del mondo della emigrazione
“In questi ultimi giorni – dice Ticchio – seguendo con attenzione le vicende della politica regionale, in vista della tornata elettorale del 17-18 novembre 2013, ci si accorge che tutti i gruppi politici in campo da soli o riuniti sotto l’egida di questa o quella coalizione, si dicono portatori di novità. Ma, sentendone i vari commenti – sottolinea Ticchio – di novità non ne trovo. Personalmente – aggiunge – l'unica novità che riscontro, che novità non è, è quella di palleggiarsi le responsabilità, confondendo le idee alla gente”.<br /><br />“L'unico elemento nuovo – sostiene Ticchio – è il terreno vergine del mondo dell'emigrazione che, essendo scevro da ogni legame, potrebbe veramente rappresentare una novità nello scenario politico regionale, con la discesa in campo di qualcuno dei suoi rappresentanti, uomo o donna che sia. Questa volta – è il parere di Ticchio – lo schieramento che vincerà le elezioni regionali sarà quello che nelle proprie fila candiderà uno o più corregionali che per una vita hanno lavorato duramente fuori regione, i soli in grado di capire i problemi veri che attanagliano tutti i lucani residenti in Basilicata, avendo abbandonato la propria terra, vissuto una esperienza di grande sacrificio e compreso la realtà di mondi diversi. La politica regionale, oggi, ha un importante appuntamento, non deve ridurlo ad una perdita di tempo. Lo stesso discorso – afferma Ticchio – vale per tutte le coalizioni che parteciperanno alle elezioni, l’auspicio è quello di non lasciarsi andare in tatticismi sterili e guardare al futuro. Non abbiamo di certo bisogno di venditori di fumo, ne abbiamo visti già troppi, la Basilicata – conclude l’esponente dei lucani all’estero – è una terra forte ed i suoi cittadini sapranno difendersi da soli, allontanando ogni falsa chimera”.<br />