Liberiamo la Basilicata ed EHPA “nel ribadire la propria denuncia sui fatti di cui agli arresti ed ai rinvii a giudizio del 23 aprile” a carico di dirigenti di Eni e funzionari del Comitato Tecnico Regionale ricordano che “già in data venerdì 10 febbraio 2017 fu inviata denuncia con richieste analoghe a quelle riscontrabili negli atti della Magistratura ovvero il Disastro Ambientale, l’abuso d’ufficio e la realizzazione di atti falsi e contrari ai doveri d’ufficio”. Giuseppe Di Bello – per Liberiamo la Basilicata ed EHPA – aggiunge in una nota che “non basta solo dire che chi ha inquinato e chi non ha controllato deve pagare, di questo passo rischiamo di perdere vaste aree del territorio Lucano, per inerzia ed incapacità di quanti sono chiamati a svolgere funzioni di controllo. Non basta avere lo strumento di legge sugli ecoreati se questi strumenti arrivano ad essere applicati solo dopo e mai prima che i fatti succedano. Noi avremmo voluto che non si verificassero gli sversamenti o ulteriori sversamenti di migliaia e migliaia di litri di petrolio greggio semi lavorato nella falda dal centro oli di Viaggiano, avremmo voluto che si fosse dato ascolto all’Ing. Gianluca Griffa rispetto alle sue comunicazioni copiose in tal senso dal luglio 2011 al luglio 2013”. Liberiamo la Basilicata ed EHPA “nelle circostanziate denunce depositate dal 2010 ad oggi non hanno mai avuto alcun sostegno né ad opera dei partiti né dei movimenti politici né ad di associazioni ambientaliste. Continuiamo a stigmatizzare il comportamento di una Regione che si nasconde dietro il personale addetto Comitato Tecnico Regionale con funzioni di vigilanza su aziende a rischio incidenti rilevanti e che oggi fanno parte della misura emessa dal Tribunale di Potenza. Siamo sin dal primo momento al fianco della Procura della Repubblica di Potenza, che ha coordinato le indagini, dei Carabinieri del NOE di Basilicata e di quanti operano in un settore così delicato qual è l’ambiente di Basilicata”. Ai manager Eni ed ai dirigenti preposti ai controlli Liberiamo la Basilicata ed EHPA chiedono “che sui permessi già in essere sia in autotutela bloccato il rinnovo decennale (automatico), di verificare tutto ciò che c’è da verificare perché si prevengano altri disastri tutti i tubi interrati, che si verifichino le tenute di tutti gli impianti”.