Editoria, lettera aperta Ordine giornalisti Basilicata

L'Ordine dei giornalisti di Basilicata, tramite il presidente Mimmo Sammartino, ha inviato una lettera aperta ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale.
Di seguito il testo.
"Quanto accaduto anche nelle ultime settimane in Basilicata – la vicenda connessa alla (speriamo provvisoria) estromissione dei redattori lucani del Quotidiano del Sud – costituisce l'ennesimo drammatico segnale di una vera e propria emergenza del sistema informazione nella nostra regione. Una emergenza che potrebbe aver manifestato solo i primi segnali di una valanga ben più ampia che minaccia di precipitare.
Una emergenza che impone a tutti, ciascuno per le proprie funzioni, un'assunzione di responsabilità che vada oltre la pur apprezzabile dichiarazione di principio che, nel corso delle difficoltà che si sono verificate, è stata esplicitata con un coro pressocché unanime.
È necessario compiere un salto nella consapevolezza che l'emergenza del sistema dell'informazione costituisce una condizione essenziale per una corretta dialettica democratica e, ancor più, garantire il diritto di ciascun cittadino a essere informato e, dunque, a poter effettuare scelte consapevoli.
Ma perché l'informazione svolga questa sua missione ha bisogno di avere condizioni di agibilità. Condizioni che ne garantiscano la piena autonomia e l'indipendenza, presupposti non possono prescindere dalla possibilità di svolgere, con libertà, lealtà e buona fede, il diritto-dovere di cronaca e di critica. E questa condizione non può certo essere garantita in situazioni di potenziale ricattabilità dei giornalisti, sotto il giogo del precariato o della minaccia permanente della perdita del posto di lavoro perché, come sovente si sta verificando (non soltanto in Basilicata), ci sono editori che ritengono di poter fare i giornali senza giornalisti. Senza per questo voler rinunciare a godere di sovvenzioni e benefici pubblici.
La difesa della libertà di stampa, come patrimonio del vivere civile e democratico, non può prescindere dalla tutela della dignità dell'informazione e del lavoro giornalistico. La tutela di un sistema dell'informazione in Basilicata non può vedere elusa la messa a valore dell'opera di chi investe nell'informazione regionale con redazioni radicate sul territorio, con il lavoro di professionisti in quelle stesse redazioni, con il rispetto delle leggi, delle regole e di quanto previsto dal contratto.
Non sono gli enti pubblici che devono certo sostituirsi agli editori, ma possono certamente avere un peso formidabile nel sostenere la buona impresa, i diritti del lavoro e il sistema dell'informazione in un contesto fragile (più fragile che altrove) qual è quello della Basilicata.
Di qui la proposta dell'Ordine regionale dei Giornalisti della Basilicata di lanciare un segnale concreto al sostegno del sistema dell'informazione lucano con l'unico linguaggio misurabile per la Politica: quello degli atti concreti e degli effetti che essi sono in grado di produrre.
Il primo atto auspicabile che, a parere dell'Ordine dei Giornalisti della Basilicata, va affrontato con urgenza, è quello di una legge regionale sull'editoria. Legge annunciata che, però, al momento è rimasta espressione di intenti.
È urgente che essa veda la luce.
Ma è altrettanto indispensabile che non si riveli una occasione sprecata.
Non servono leggi di assistenza. E neppure norme che, attraverso interventi pubblici, “droghino” le dialettiche di mercato.
Urge una legge che garantisca piuttosto:
a) il sostegno alle imprese editoriali che operano in Basilicata con giornalisti contrattualizzati nel rispetto delle leggi e dei contratti;
b) la tutela del lavoro e il pieno rispetto dei diritti del lavoro, alla luce anche delle leggi vigenti rispetto alle condizioni minime di retribuzione (legge su equo compenso); c) premialità per il reinserimento degli operatori dell'informazione (giornalisti e/o altro personale) che dovesse essere posto fuori produzione in conseguenza di stati di crisi aziendali del settore; d) azioni per incentivare la crescita della domanda (cioé della lettura) a partire da iniziative che portino l'informazione – stampa, radio, tv, web – all'interno delle scuole (come in parte già avviene); e) investimenti nel settore della formazione continua degli operatori dell'informazione (che per i giornalisti, peraltro, è obbligatoria per legge) anche al fine di elevare la qualità di chi informa (ci sono Regioni, come ad esempio la Toscana, che si sono già attivate in questa direzione); f) operare affinché tutti gli enti pubblici che non lo abbiano già fatto (unioni di Comuni, enti sub-regionali, etc.) rispettino quanto previsto dalla legge 150/2000, dotandosi di uffici stampa nei quali venga impiegato personale giornalistico.
Illustri Presidenti,
le questioni che l'Ordine dei Giornalisti della Basilicata oggi pone, sono questioni già da tempo sollevate ma che frattanto hanno assunto aspetti di straordinaria urgenza in uno scenario sempre più difficile nel contesto nazionale ma che, in Basilicata, rischia di assumere connotazioni particolarmente drammatiche e travolgenti.
L'OdG regionale di Basilicata auspica vivamente che, all'emergenza del sistema dell'informazione in Basilicata, possano essere riservate considerazione e attenzione pari a quelle giustamente riconosciute ad altri contesti di crisi presenti sul territorio regionale".

bas 02

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