“Istituire un tavolo regionale che metta insieme i mondi dell’Università lucana, dell’innovazione e della ricerca per sostenere lo sviluppo delle aziende locali. E’ doveroso investire per far diventare la Basilicata una regione laboratorio”
“Capitalizzare gli investimenti fatti nella digitalizzazione in Basilicata (fibra, banda ultra larga, sperimentazione 5G) creando sinergia con i settori di specializzazione tipici della nostra regione quali Ot, agricoltura di precisione e 4.0, tracciabilità ma anche dissesto idrogeologico, cultura del restauro, It, trasformazione agro-industriale, cybersecurity. Mettere al centro di un nuovo possibile futuro spazi aperti a studenti e alle collaborazioni con le imprese, per potenziare le competenze specialistiche e facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Occorre, al più presto, istituire un tavolo regionale che metta insieme i mondi dell’Università lucana, dell’innovazione e della ricerca per sostenere lo sviluppo delle aziende locali.” Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia (Ab) partecipando alla presentazione della “U-Link” Academy Basilicata a Matera.<br /><br />“Una occasione per il territorio. E’ necessario porre al centro di questi processi la nostra Regione – prosegue il consigliere Braia – anche con la spinta di iniziative, a cui intendiamo dare il nostro sostegno, come la ‘U-Link’ Academy Basilicata, messa in campo e presentata da Svimez e Fondazione Transita, con il protagonismo e la condivisione del sostegno di importantissimi player privati. Inorgoglisce apprendere che le immatricolazioni dell’Unibas per l’anno accademico 2018/19 sono aumentate del +10,27% e che la Basilicata potrebbe essere sede di una ‘Huawei Academy’, ospitata nell'Ateneo lucano già dal prossimo anno, sull’esempio della struttura della Apple a Napoli, oppure dell’attivazione di altri progetti ad alto impatto innovativo e tecnologico. Ritengo questa sia la via da intraprendere”.<br /><br />“Ci dispiace ancora una volta – aggiunge ancora Braia – sottolineare la ormai cronica assenza del Governo regionale e del presidente Bardi, seppure invitati dagli organizzatori, a testimonianza della distanza che c'è tra la politica che governa la regione ed il futuro della nostra terra. Non mancano solo le linee strategiche ma anche il buon senso e la voglia di stabilire relazioni con grandi player industriali che sono stati chiamati a relazionare (Indra Italia, Leonardo Spa, Conad, Politecnico di Milano, Fondazione Pirelli, Huawai Italia, Smartpaper, Stmicroelectronics). Stiamo perdendo troppe occasioni, patrimonio inestimabile di relazioni create in questi anni, dimostrando a danno della nostra terra una superficialità e incapacità di cogliere al volo le occasioni che costruite meritatamente nel tempo e che capitano alla Basilicata oramai sistematicamente. Un contesto culturale e di innovazione di tale portata, dove ascoltare, recepire, apprendere, immaginare scenari di sviluppo della ricerca applicata, della formazione specializzata e del trasferimento tecnologico alle Pmi lucane può solo portare vantaggio alla comunità tutta, se inseriti in una programmazione strategica regionale, che a quanto pare si continua invece a rimandare. Un futuro di tecnologie abilitanti, laboratori, opportunità per i nostri giovani di investire nella propria terra il sapere e le competenze acquisite, miglioramento della qualità dell’offerta formativa per fornire soluzioni all’emergenza lavoro, unite a un modello innovativo di relazione tra le Università del Mezzogiorno, utile ad aumentarne ulteriormente l’attrattività e la permanenza di studenti e laureati, generando nuovi progetti basati sulle specificità e sulle potenzialità del territorio di Basilicata”.<br /><br />“E’ doveroso – conclude Braia – investire, quindi, per far diventare la Basilicata una regione laboratorio in un momento storico delicato in cui dobbiamo assolutamente recuperare tutti gli strumenti per agire e reagire, ad esempio arginando il fenomeno dell’abbandono scolastico, provando a ricostruire un circolo virtuoso con la nostra università e indirizzare le competenze nei settori produttivi in cui vi è più richiesta di specializzazione.”<br /><br /><br /><br /><br /><br />