Ecodem Basilicata su trasporto materiale radioattivo

“Sul trasporto di materiale radioattivo in Basilicata serve più trasparenza, informazione corretta al pubblico e non speculazione politica”. In questi giorni, un’indiscrezione di stampa ha rivelato la notizia del trasporto di materiale radioattivo avvenuto nella notte tra il 29 e 30 luglio dall'impianto “Trisaia” di Rotondella (Matera). Il caso, presto montato, ha suscitato comprensibile preoccupazione tra i cittadini, ingigantita sia dalle imprecisioni delle fonti giornalistiche, sia dalle prese di posizione allarmistiche di esponenti del Movimento Cinque Stelle. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Pierluigi Adami e Patrizia Di Giulio Responsabile scientifico e Presidente di Ecodem Basilicata.
“È vero, anche se il diossido di uranio è comunque una sostanza pericolosa da trattare con la massima cautela, la quantità trasportata era davvero modesta, così come il rischio” sostiene Pierluigi Adami, responsabile scientifico nazionale degli Ecologisti Democratici. “Sul piano strettamente formale, secondo la Sogin che gestisce l’impianto di Rotondella, il trasporto del 30 non richiedeva speciali informative pubbliche. Però, vista la delicata situazione venutasi a creare in Basilicata dopo i fatti di Scanzano Jonico del 2003, sarebbe stato opportuno -afferma Patrizia Di Giulio- informare con la massima trasparenza le amministrazioni locali e i cittadini”. “Nonostante le infondate indiscrezioni di stampa – precisa Pierluigi Adami – deve essere chiaro che nessun trasporto di barre o altro materiale critico potrà aver luogo prima che si realizzi il loro condizionamento e la loro definitiva messa in sicurezza. Il definitivo smantellamento dell’impianto Trisaia di Rotondella, già deliberato, avrà tempi necessariamente lunghi, sia per la complessità tecnica del decommissioning, sia per capire il destino del deposito nazionale delle scorie radioattive, ancora da individuare. Una cosa però deve essere chiara – conclude il responsabile scientifico Ecodem – un altro caso Scanzano non si dovrà più ripetere.”
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