Sugli scarichi delle acque reflue interviene Anna Maria Dubla presidente dell’associazione Ambiente e legalità. In una nota Dubla chiede come mai “la Regione Basilicata non è riuscita e non riesce a programmare e a consentire una dislocazione idonea per tutte quelle attività che producono reflui non assimilabili agli urbani”. “Prevedere nelle regolamentazione urbanistica zone artigianali prive delle infrastrutture necessarie – afferma Dubla – come la raccolta separata e convogliamento in reti dedicate dei reflui dalle stesse prodotte, significa affidare o scaricare in un infernale scarica barile su altre competenze, i danni che, denunce e multe non possono comunque riparare. “In una regione normale, attenta e dedita a studiare e attuare politiche di sviluppo ecosostenibili la crescita ordinata del proprio tessuto urbano da un lato e del proprio tessuto artigianale e industriale dall’altro ne costituiscono i suoi fondamenti. Come altrettanto fondamentale sarebbe fare in modo di collettare su una sola rete fognaria industriale collegata ad un impianto di trattamento reflui industriali i diversi punti di produzione dei reflui stessi. Ciò al fine di gestire al meglio il difficile compito di controllo da parte degli organi preposti”.
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