Donne e imprese, Basilicata nella top five

Cciaa: la regione ha secondo “tasso di femminilizzazione” più alto d'Italia dopo quello del Molise. Le imprenditrici hanno livelli di istruzione mediamente più alti dei colleghi uomini, una maggiore propensione ad assumere e richiedere gli incentivi disponibili.

La Basilicata si conferma una regione leader per l’incidenza delle imprese guidate da donne nel panorama nazionale: lo evidenziano i dati, aggiornati al 31 dicembre 2024, elaborati nell’ambito del Piano Nazionale dell’Imprenditoria Femminile gestito da Invitalia e Unioncamere. Il report conferma, in linea di continuità con gli ultimi anni, un elevato “tasso di femminilizzazione” lucano: l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese regionali raggiunge infatti il 26,5%; un valore significativamente superiore alla media nazionale, che si attesta al 22,2%. In termini di classifica specifica, la Basilicata è seconda come territorio “in rosa” solo al Molise (27,2%) e precede Abruzzo (25,3%) e Umbria (24,7%) e Sicilia (24,2) nella top five nazionale.

Cosa si intende per “imprese femminili”? imprese individuali di cui siano titolari donne; società di persone in cui la maggioranza dei soci sia di genere femminile; società di capitali in cui la partecipazione di genere risulti complessivamente superiore al 50%, mediando le composizioni di quote, di partecipazione e di cariche attribuite; imprese cooperative in cui la maggioranza dei soci sia di genere femminile.

Le imprenditrici del Mezzogiorno (contesto in cui rientra la Basilicata) mostrano una maggiore propensione ad assumere, con il 27% delle imprese femminili che programma nuove assunzioni nel 2025: un dato superiore alla media nazionale, che si attesta al 22,5%. Inoltre, il tessuto imprenditoriale femminile è caratterizzato da imprenditrici con livelli di istruzione mediamente più alti rispetto agli imprenditori, e una più elevata quota di imprenditrici laureate si riscontra in particolare nel Mezzogiorno. Le donne imprenditrici mostrano inoltre una maggiore propensione a richiedere incentivi (il 27,3% li ha già utilizzati) rispetto alle non femminili (23,0%). Le misure più utilizzate sono gli aiuti regionali e il credito d’imposta.

“Le imprese femminili si confermano una componente rilevante dell’economia lucana e stanno contribuendo in modo decisivo ad innalzare la partecipazione femminile al mercato del lavoro – dichiara la presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile della Basilicata, Margherita Perretti -. Il consolidamento e l’incremento della presenza femminile nel tessuto produttivo regionale è un segnale di fiducia e di speranza sia per la rinascita demografica dei piccoli Comuni che come indicatore per raggiungere una piena parità di genere”.

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