Don Uva, Martorano: preoccupazioni lavoratori anche nostre

L’assessore alla Sanità ha preso parte alla quarta Commissione.“Salvaguardare livelli occupazionali e continuità assistenziale ai pazienti. Sono queste le condizioni imprescindibili per la Regione Basilicata al prosieguo delle attività del Don Uva”

L&rsquo;assessore alla Sanit&agrave;, Attilio Martorano, &egrave; intervenuto ai lavori della quarta Commissione consiliare (Politica sociale), presieduta dal consigliere Straziuso (Pd) . Martorano ha inteso approfondire gli eventi succedutisi negli ultimi mesi. &ldquo;A seguito della &lsquo;manifestazione di interessi&rsquo; &ndash; ha detto – manifestata dalla Regione con la proposta alla Congregazione di assumere il fitto del ramo d&rsquo;azienda, il giudice, questa la novit&agrave;, in una interlocuzione con i rappresentanti regionali, ha proposto, a sua volta, la bont&agrave; di una procedura concorrenziale. L&rsquo;Ente, infatti, non &egrave; fallito, e pu&ograve;, quindi, badare alla gestione corrente, agli atti di ordinaria amministrazione, mentre per gli atti a carattere straordinario vi &egrave; la necessit&agrave; dell&rsquo;autorizzazione preventiva del giudice. La verifica, secondo il giudice, va fatta sulla possibilit&agrave; che vi sia qualcuno in grado di fornire migliori vantaggi per la gestione dell&rsquo;ente. Il giudice, pertanto, consiglia di esperire una procedura pi&ugrave; ampia per garantire gli interessi dei creditori e poter verificare se vi sia qualcuno in grado di fornire garanzie migliori in tal senso&rdquo;.&nbsp;<br /><br />&ldquo;Dopo questa prima fase &ndash; ha continuato Martorano &ndash; sono sorte le apprensioni di lavoratori e sindacati con l&rsquo;equivoco sulla partecipazione, o meno della Regione, attraverso l&rsquo;Asp, al bando di evidenza pubblica. Ma &ndash; secondo l&rsquo;Assessore &ndash; se non vi fosse stata la proposta preventiva della Regione in merito al fitto del ramo d&rsquo;azienda, la verifica su condizioni migliori, allo stesso modo, non ci sarebbe stata. Il giudice &ndash; ha sottolineato Martorano &ndash; ha ritenuto la proposta della Regione tecnicamente fondata con le giuste peculiarit&agrave; nella procedura e con le relative sostanzialit&agrave;. Quello che pesa come una spada di Damocle &egrave; la decisione del Comitato dei creditori che il 26 settembre valuter&agrave; il piano. Le ulteriori novit&agrave;, saranno di carattere politico. Essendo la Regione committente &egrave; chiaro che deve verificare la qualit&agrave; degli operatori. Non basta, in parole povere, &lsquo;chi offre di pi&ugrave;&rsquo;. Di qui – ha riferito l&rsquo;assessore &ndash; una ulteriore nota di De Filippo indirizzata Al Presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Trani, ai Commissari giudiziari e alla Congregazione religiosa&rdquo;.<br /><br />Nella nota si evidenzia &ldquo;la necessit&agrave; di salvaguardare l&rsquo;erogazione dei servizi e la stabilit&agrave; dei livelli occupazionali. La Regione Basilicata in caso di affidamento ad operatori privati della casa di cura potentina si riserva di richiedere la presentazione di un ampio e dettagliato piano di riorganizzazione che garantisca la prosecuzione e gli standard di qualit&agrave; dei servizi erogati, l&rsquo;assoluta garanzia dei livelli occupazionali, la capacit&agrave; economica e finanziaria necessaria a garantire la corretta e puntuale erogazione delle spettanze di competenza dei lavoratori e di tutti i fornitori, nonch&eacute; l&rsquo;effettuazione dei necessari interventi strutturali di cui necessita la sede di Potenza e, infine una corretta e coerente gestione delle relazioni istituzionali e sindacali esistenti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Anche in assenza di uno solo di questi requisiti &ndash; aggiunge la nota – la Regione Basilicata si riserva sin da ora la facolt&agrave; di riorganizzare, in tutto o in parte, i servizi sanitari e assistenziali attualmente erogati presso l&rsquo;ospedale &lsquo;Don Uva&rsquo;, dislocandoli presso altre sedi, anche in considerazione del fatto che, ad oggi, l&rsquo;Ente &ldquo;Ancelle della Divina Provvidenza&rdquo; opera in regime di prorogatio dei rapporti contrattuali&rdquo;.<br /><br />L&rsquo;assessore Martorano ha sottolineato, ulteriormente, che &ldquo;la procedura concorrenziale per individuare il soggetto con cui stipulare il contratto &egrave; un fatto che non mette in dubbio la fondatezza della soluzione del fitto del ramo d&rsquo;azienda, proposta a suo tempo inserita nel concordato preventivo con la &lsquo;Casa della Divina Provvidenza&rsquo;. Proposta, per&ograve;, non &lsquo;accolta&rsquo; dalla sezione fallimentare del Tribunale di Trani che, come sottolineato, ha deciso che la procedura da seguire &egrave; quella dell&rsquo;evidenza pubblica, ovvero un bando vero e proprio a cui potranno partecipare tutti. Il ramo d&rsquo;azienda &ndash; secondo Martorano &ndash; resta la proposta prioritaria, anzi la conferma, perch&eacute; consente di verificare la sussistenza di offerte migliori sul mercato e di metterle a confronto. Le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati &ndash; ha detto Martorano &ndash; sono anche le nostre. Il Governo regionale continuer&agrave; a vigilare dal momento che &egrave; interesse di tutti la corretta e ordinata gestione di una struttura assistenziale che ha un ruolo non secondario nel panorama sanitario regionale&rdquo;.<br /><br />L&rsquo;assessore &egrave; quindi intervenuto sul nuovo tariffario per la remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica e ambulatoriale. &ldquo;Il Decreto ministeriale n. 18 dell&rsquo;ottobre 2012, &egrave; stato recepito da parte di tutte le Regioni, essendo un atto dovuto, ma non completamente condiviso. La individuazione, infatti, di tariffe e volumi a livello nazionale tiene conto delle Regioni pi&ugrave; grandi, per cui la Regione Basilicata, in seguito alla richiesta da parte della sanit&agrave; privata di revoca della delibera di Giunta attuativa del Decreto ministeriale, ha posto in essere tre tavoli tecnici per individuare le attivit&agrave; e le prestazioni con remunerazione in perdita, rimodulandone il compenso. Il percorso deve concludersi con la copertura finanziaria per quanto concerne la differenza tra le tariffe standard ministeriali e le tariffe che la Regione intende adottare. La copertura dello squilibrio dove e come va recepita? L&rsquo;interrogativo &egrave; se la copertura dello squilibrio finanziario, da considerarsi o meno extra Lea (livelli essenziali di assistenza), &egrave; a carico del fondo sanitario nazionale o di quello regionale, fermo restante il fatto che le direttive del Decreto ministeriale indicano le Regioni quale soggetto a garanzia della copertura dello squilibrio che la sanit&agrave; produce. Solo Sanit&agrave; Futura e Federlab &ndash; ha riferito l&rsquo;assessore &ndash; non hanno condiviso l&rsquo;attuazione e la modalit&agrave; procedurale dei tavoli tecnici. La partita &ndash; ha concluso Martorano &ndash; &egrave; e resta nel perimetro sanitario con l&rsquo;obiettivo prioritario della messa in sicurezza del sistema privato della sanit&agrave;&rdquo;.<br /><br />L&rsquo;Assessore ha dato, quindi, risposta al consigliere Giordano (Pdl) in merito all&rsquo;utilizzo del software per la cartella clinica di medicina generale Basmed, &ldquo;non fruito – a detta di Giordano – da molti medici convenzionati per varie difficolt&agrave;&rdquo;. Martorano ha comunicato che &ldquo;il problema &egrave; stato oggetto di attenzione da parte del Dipartimento. Siamo in presenza &ndash; ha specificato &ndash; del progetto nazionale che riguarda il fascicolo elettronico la cui definizione &egrave; in itinere. Il tema riguarda quali strumenti vanno utilizzati per l&rsquo;accesso al fascicolo. La Regione Basilicata ha inteso &lsquo;costruire&rsquo; un suo strumento per tale accesso, il Basmed, appunto, che ha visto un utilizzo solo residuale da parte dei medici di famiglia che adoperano prodotti innovativi con funzionalit&agrave; superiori al Basmed che non riesce ad avere e, quindi, a fornire tutti i dati ad ampio raggio. La Regione, pertanto, senza obbligo alcuno all&rsquo;utilizzo del Basmed per l&rsquo;accesso al fascicolo elettronico, ha l&rsquo;obiettivo di evitare qualsiasi modifica gestionale, mantenendo fermo il concetto che ogni medico &egrave; libero di scegliere il tipo di software&rdquo;.<br /><br />Hanno preso parte ai lavori della Commissione, oltre al presidente Straziuso, i consiglieri Giordano (Pdl), Di Sanza (Pd), Autilo (Idv), Romaniello (Sel), Navazio (Gm).<br />&nbsp;&nbsp;

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