Don Uva: interviene la Funzione Pubblica Cgil

La Funzione Pubblica CGIL prende atto che a distanza di ormai quasi quattro mesi dalla proposta da parte della Regione Basilicata del fitto di ramo d’azienda per il Don Uva di Potenza, una delle possibili soluzioni per garantire il mantenimento di tutti i livelli occupazionali, ancora non è stato prodotto nulla di concreto, nulla che possa essere davvero di aiuto a questa difficile e delicata vertenza. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Roberta Laurino, Segretario Generale FP CGIL Potenza in vista di un incontro fissato per oggi. Come CGIL – continua la nota – pur condividendo il percorso del fitto del ramo d’azienda, avevamo da tempo espresso perplessità in merito alla difficoltà e all’incertezza nel perseguire questa soluzione data la nota condizione di inaffidabilità della Casa Divina Provvidenza. Da tempo – si legge ancora – abbiamo sollecitato soluzioni alternative, anche forti, quali quella della requisizione della struttura, che salvaguardassero i posti di lavoro e consentissero, nelle more della definizione giurisdizionale dell’intera vicenda, una gestione autonoma e il mantenimento dell’integrità delle attività, evitando spacchettamenti a cui altre soluzioni potrebbero portare. Secondo la Funzione Pubblica CGIL è giunto il tempo per la Regione di mettere in campo azioni forti e coraggiose per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro del Don Uva. Come CGIL – conclude la nota – ribadiremo la nostra assoluta indisponibilità ai licenziamenti ritenendo che l’attuale dotazione organica del Don Uva di Potenza sia assolutamente necessaria ed indispensabile per garantire i livelli essenziali di assistenza.

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