Il consigliere regionale del Pdl si dice “non soddisfatto dalla risposta del vice presidente del Consiglio Mancusi all’interrogazione presentata da Pagliuca”: “questione chiusa burocraticamente”
“Sulle sorti del Progetto Schema idrico Basento-Bradano – Tronco di Acerenza (Marascione) c’è un’esigenza non più procrastinabile di sbloccare una situazione che si trascina da troppi anni a causa di una serie di inadempienze, ritardi, disattenzioni e ostacoli burocratici che non sono più tollerabili”. E’ il commento del consigliere regionale del Pdl Franco Mattia che, durante il question time nella seduta del Consiglio regionale di ieri, si è detto “decisamente insoddisfatto della risposta alla interrogazione (firmata anche dal capogruppo Pdl Nicola Pagliuca) fornita dal vice presidente Agatino Mancusi” il quale a detta di Mattia “si è limitato a riferire della corrispondenza intercorsa tra Regione e Ministeri competenti. La questione è stata, dunque, burocraticamente chiusa con i numeri di protocollo delle lettere e con l’annuncio dell’attesa di un decreto che tarda ad arrivare”.
Secondo Mattia “i fattori di debolezza dell’agricoltura dell’area Vulture-Alto Bradano, dalle forti potenzialità di sviluppo, ma dell’agricoltura regionale in generale, possono essere attenuati se si creano le condizioni infrastrutturali e aziendali per assecondare le dinamiche che portano l’imprenditore agricolo a investire e a riconvertire, quando si rende disponibile l’acqua per l’irrigazione. Non va sottovalutato che il comparto delle colture irrigue in Basilicata registra una fase di stagnazione, mentre può ancora crescere se si recupera in efficienza nella gestione della risorsa idrica e nella valorizzazione delle superfici con elevata suscettibilità di sviluppo agricolo, come è nel caso del comprensorio dell’Alto Bradano, che da tempo attende interventi coordinati ed integrati per colmare quegli squilibri esistenti nel tessuto sociale ed economico che fanno parte della storia della Regione”.
“L’intesa raggiunta a suo tempo con la Regione Puglia sull’Acqua s.p.a. – prosegue Mattia – come noi all’epoca abbiamo sostenuto, è una scatola decisamente vuota nella quale hanno trovato posto molte incongruenze legate alle scelte gestionali e decisionali di una risorsa importante come quella dell’acqua per la quale governi di centro-sinistra di antica memoria e quelli più recenti hanno trovato sempre facili intese per svenderla alla Regione Puglia per oscuri disegni di potere ed effimere contropartite”.
“Sulla nuova governance dell’acqua – conclude – è tempo di passare dalla politica degli annunci a quella dei fatti. L’annuncio del presidente De Filippo di insediamento di un comitato per la stesura di un disegno di legge che dovrà definire un nuovo sistema idrico regionale non può che trovarci d’accordo, ma si avvii anche un confronto sereno, soprattutto scevro da atteggiamenti di inutili e dannosi pregiudizi, con l’Ente Irrigazione che, non avendo più nulla da dimostrare per efficienza, esperienza e servizi tecnologici, oggi è in grado, con l’efficienza operativa conferita dal commissario, di attuare i programmi per la realizzazione e gestione degli schemi irrigui lucani e meridionali in una visione più moderna, più economica e più produttiva”.