Il consigliere del Pd annuncia la presentazione di una mozione e chiede la convocazione di Upi, Anci, ordini professionali e parti sociali sull’attuazione della norma sul fondo di rotazione per intervenire e contrastare il dissesto idrogeologico
“Entro fine legislatura scriviamo le regole e rilanciamo opportunità per professionisti e imprese. Colgo l’occasione del Dpcm 14 luglio 2016 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 215 del 14/9/2016) che apre alla concreta attuazione della norma, di cui sono stato tra i promotori, sul fondo di rotazione per la progettazione per intervenire e contrastare il dissesto idrogeologico. Sabato, a Terranova di Pollino, in un’affollata assemblea promossa da una bella esperienza associativa ‘Voci del Pollino’, ho rilanciato con forza il tema della messa in sicurezza del territorio come presupposto imprescindibile per pensare ad un possibile futuro nella Val Sarmento”.<br /><br />E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza, che sottolinea come questo tema “è fondamentale per tutta la regione. La sicurezza del territorio è anche più importante in un territorio che ha le caratteristiche di tanto spazio e pochi cittadini; una frana che minaccia una strada o abitazioni, un evento che spezza la fragilità del territorio produce un’accelerazione maggiore di spopolamento e di impoverimento. È anche una riposta alla crisi economica che vive il settore legato all’edilizia; aggiungo che potrebbe essere più forte la risposta se venisse approvata, ed attuata, la proposta ‘Basilicata 2019, le Vie del futuro’ in cui si individuano risorse per un nuovo piano della viabilità regionale”.<br /><br />A parere di Lacorazza “la messa in sicurezza del territorio nella nostra regione è il presupposto imprescindibile per la resistenza. Con il decreto sul fondo per la progettazione e l’attuazione della norma regionale, l’avvio del mutuo Bei e le risorse ulteriori previste dal Patto per la Basilicata si costituisce un buon polmone finanziario, certamente non esaustivo ma sicuramente importante. Ci sono ulteriori accorgimenti e verifiche da fare nella relazione tra regione e ministero e in particolare in relazione alla immissione dei dati e dei criteri di priorità definiti nel Dpcm del 14 luglio 2016. Adesso sarebbe utile convocare Upi, Anci, ordini professionali e parti sociali per definire, per tempo, regole ed opportunità tanto nella relazione con i Comuni quanto per definire criteri che siano chiari e trasparenti per eventuali incarichi di progettazione e di aggiudicazione dei lavori alla luce del nuovo codice degli appalti. Su questo tema depositerò domani una mozione che potrebbe essere utile per avviare una discussione anche in Consiglio regionale”.<br /><br /><br /><br /><br />