“Ma è proprio convinto l’Assessore regionale alla Salute Martorano che distruggendo o costringendo a chiudere il piccolo laboratorio di analisi di Moliterno piuttosto che di un altro micro-comune della Basilicata avrà vinto la sua battaglia personale contro gli sprechi della sanità lucana e soprattutto sarà riuscito a garantire continuità di servizi ai cittadini?”. E’ l’interrogativo del coordinatore regionale di Fli sen. Egidio Digilio.
“In questi mesi ho evitato di entrare nel merito della “vertenza sanità privata” della nostra regione; solo che di fronte a quello che oggi gli stessi giornali riconoscono è diventato un “muro contro muro” – aggiunge – credo sia necessario invitare pubblicamente l’assessore, per la sua funzione istituzionale, ad abbassare i toni e a riflettere prima di lanciare comunicati stampa di guerra. E’ evidente che gli operatori della sanità privata, che hanno più di qualche responsabilità per la situazione determinata con accordi firmati da chi ha preceduto Martorano, hanno preso l’incontro con le associazioni dei consumatori come una “provocazione”. Chi gestisce un settore così delicato ed ha deciso l’introduzione dei ticket senza tenere conto delle fasce di reddito se non per il ticket farmaceutico, sempre secondo il “tasto” che il Governo cattivo l’ha imposto, al contrario di quanto hanno fatto altre Regioni di centrosinistra – dice il coordinatore di Fli – non può rifiutarsi al confronto, dal quale può anche emergere solo una divergenza di posizioni. Ma se il confronto, come insegna il Presidente De Filippo nel caso Fenice, non si nega nemmeno alla società di gestione dell’impianto, perché negarlo, con atteggiamento prevenuto, ad associazioni democraticamente costituite di strutture della sanità privata (una sessantina con oltre 600 dipendenti)?.
Trovo peraltro troppo facile addebitare ogni male della sanità lucana al privato che, come sa bene l’assessore, gestisce una quota ridottissima di soldi del bilancio regionale per la sanità, senza scavare nelle Aziende Sanitarie, in quelle Ospedaliere, con amministratori che hanno ricevuto lauti premi di raggiungimento obiettivo nonostante i pesanti deficit accumulati, nelle lobby consolidate di operatori pubblici e strutture a mezzo servizio pubblico-private nel senso che pur essendo private vivono solo ed esclusivamente di soldi pubblici e senza mettere mano al piano di riorganizzazione degli ospedali. Come trovo inadatta – conclude – la “lezione imprenditoriale” specie di chi ha una profonda formazione imprenditoriale e che adesso, nonostante sia passato dall’altra parte della barricata, pensa di suggerire strategie per salvare aziende altrui e posti di lavoro”.
BAS 05