“Se è farina del suo sacco gli riconosciamo l’attenuante del principiante ma se le parole scritte per Robortella rispecchiano il pensiero autentico del navigato Governatore, francamente, il novismo per il novismo in politica non può diventare una scelta ragionata. Altro che burocrati o innovatori: la verità, che sinora il Governatore non ha ancora raccontato, è come si intende rivendicare la “specialità Basilicata” a Governo e Commissione Europea, a parte la storiella dei tavoli tecnici e delle telefonate con il commissario Ue”. E’ la replica del sen. Egidio Digilio (Fli) al consigliere del Pd Robortella.
“Io continuo a sostenere che non c’è bisogno di alcuna specialità e tanto meno di uomini speciali. Otto anni di Governatorato dovrebbero essere sufficienti per gestire anche risorse finanziarie maggiori di quelle gestite sinora. Ci vuole però – continua Digilio – una chiara strategia che faccia della gestione e della spesa ordinarie elementi di discontinuità con quanto è accaduto sinora con il P.O. Val d’Agri e i 350 milioni di euro di royalties disseminati in tanti rivoli senza produrre né posti di lavoro stabili e duraturi, né sviluppo e né benessere sociale. Una situazione che definire “cartografia del disagio” o “perdita di chance” come fa De Filippo, con linguaggio elegante, è troppo clemente.
Piuttosto prendo atto – dice il senatore di Fli – che con un solo voto contrario il Consiglio ha dato l’ennesima carta bianca al Governatore a contrattare con Governo e compagnie, anche se sono convinto che il Robertella-pensiero (la “politica proponga soluzioni nuove”) non trovi entusiastici sostenitori perché quella della “fantasia al potere” è uno slogan dei sessantottini e di qualche filosofo nostalgico che siede nel Palazzo della Regione”.
bas 02