''L’annuncio che una famiglia di Mormanno si appresta a trasferirsi definitivamente a Roma, l’accorato appello del sindaco di Mormanno a “non abbandonare” le comunità del Pollino, la presentazione di un’interrogazione di senatori del Pdl a dichiarare ''lo stato di calamita' naturale per le aree della Provincia di Cosenza” dimenticandosi dell’area della provincia di Potenza, sono segnali che l’attuale gestione della fase di interventi nei comuni de Pollino colpiti dal terremoto ha bisogno di una messa a punto, tenuto conto della sottovalutazione che si registra negli interventi ad ogni livello”. E’ quanto sostiene il sen. Egidio Digilio, coordinatore regionale di Fli, riferendo di “aver condiviso l’iniziativa del collega Mario Tassone dell’Udc che ha sollecitato il Governo a riferire in Parlamento per conoscere quali azioni si stanno definendo nell’emergenza che continua e a breve-medio termine. Paghiamo ancora lo scotto di una sottovalutazione come nel caso dell’installazione di tende che ovviamente in questa stagione autunnale sono ampiamente inadeguate e nelle ultime ore anche nell’area lucana del Pollino vengono sostituite da strutture abitative prefabbricate. La questione che più mi preoccupa riguarda i tempi di intervento: se nella zona calabrese come hanno riferito oggi gli amministratori regionali occorreranno non meno di 100 giorni per eseguire i sopralluoghi tecnici necessari a realizzare una mappa dettagliata dei danni al patrimonio edilizio privato e pubblico e non so quanto tempo occorrerà nella nostra area, la gente non può essere lasciata nell’incertezza a continuare a “sopportare” le continue scosse sismiche. Su quest’aspetto –conclude Digilio – anche il sindaco di Rotonda come il suo collega di Mormanno è stato chiaro: ben vengano la solidarietà e la vicinanza delle Regioni, dei parlamentari e persino del vice presidente del Parlamento Europeo, purchè facciano seguito con finanziamenti adeguati”.
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