Diabete, Alad Fand: fondamentali dettami legge 115

Una delegazione lucana dell’Alad Fand partecipa oggi a Roma a un incontro delle Associazioni dei diabetici per individuare azioni comuni volte a “bloccare la gara Consip in atto, anche mediante un eventuale ricorso al Tar del Lazio, e avviare una sottoscrizione di popolo, andando oltre quella telematica in atto, allertando nelle piazze delle città italiane, tavoli per la raccolta di firme per la promozione di apposite manifestazioni pubbliche”.
Lo tende noto il presidente di Alad fand Basilicata, Antonio Papaleo.
“Per noi diabetici – sostiene Papaleo – restano fondamentali i dettami della Legge 115/87. Una legge che, sebbene ampiamente disattesa e da tempo non più rifinanziata, è di fatto una “pietra miliare”,a cui il mondo della diabetologia ha fatto costante riferimento, particolarmente nel caso dell’autogestione della malattia, il cui perno essenziale è rappresentato dall’educazione terapeutica e dalla corretta pratica dell’autocontrollo. Aspetti quest’ultimi, che se possono avere nel medico un sicuro riferimento, specie se il rapporto medico-paziente risulta congruo e produttivo, abbisognano di presidi attendibili nella misurazione dei livelli glicemici, in ragione delle diversità insite nei soggetti affetti dalla malattia, specie se associata a complicanze ed a cui deve poter indirizzare il Medico, attraverso una prescrizione personalizzata.
Un assunto che trova nella gara indetta dalla Consip – dice ancora Papaleo – un freno ed un ostacolo assolutamente pericoloso, a fronte del quale le Associazioni nazionali dei pazienti diabetici si dicono pronti ad intraprendere azioni intese a bloccarne, nell’immediato, l’effettuazione, ma disponibili a confrontarsi nelle sedi opportune per ricercare le possibili soluzioni; consapevoli, inoltre, degli sforzi sottesi alla cosiddetta “spending rewiev” si dichiarano disponibili, fin da subito, a studiare, d’intesa con le Istituzioni preposte, le opportune strategie, finalizzate ad abbattere ogni sorta di sprechi ed a rendere il sistema il più razionale possibile, pur senza intaccare le legittime aspettative di assistenza e cura delle persone con diabete”.
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