Deputazione Storia Patria: due volumi sulla Basilicata medievale

Ad iniziativa del Dipartimento di Scienze umane dell’Università della Basilicata, della Deputazione Lucana di Storia Patria (Istituto per gli Studi Storici dall’Antichità all’Età contemporanea) e della Pro Loco Castel Lagopesole, domani, venerdì 13 aprile 2018, con inizio alle ore 17,00, nell’Aula Sassu dell’Università degli studi della Basilicata (Palazzo S. Rocco, Matera), saranno presentati i volumi, a cura del prof. Francesco Panarelli, Il Fondo Santa Lucia (1170-1494). Codice Diplomatico di Matera,II  e Alle fonti della Basilicata medievale: edizioni, progetti e cantieri.
Ai saluti del Direttore del Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo, prof. Ferdinando Mirizzi, seguiranno gli interventi del prof. Antonio Lerra (Università della Basilicata, Presidente della Deputazione Lucana di Storia Patria), del prof. Pasquale Cordasco (Direttore del Centro studi normanno-svevi di Bari), della prof.ssa Amalia Galdi (Università di Salerno), del prof. Alessandro Di Muro (Università della Basilicata) e del prof. Francesco Panarelli (Università della Basilicata). I lavori saranno coordinati dal prof. Cosimo Damiano Fonseca (Accademico dei Lincei).
Il volume Il Fondo Santa Lucia (1170-1494). Codice Diplomatico di Matera, II rappresenta  un nuovo tassello nel più ampio progetto di edizione delle fonti scritte di età medievale relative alla città di Matera. L’edizione consente per un verso di formulare ipotesi più fondate sull’istituzione della comunità religiosa femminile nel XII secolo, per l’altro di meglio inquadrare la vita delle monache materane nel quadro delle esperienze  religiose a loro contemporanee.
Il secondo volume Alle fonti della Basilicata medievale: edizioni, progetti e cantieri raccoglie le undici relazioni presentate nella cornice del Castello di Lagopesole, nel marzo 2016.
“Tale Seminario, e oggi il volume, sono scaturiti dall’esigenza – evidenzia il prof. Panarelli – di fare il punto sulle fonti per lo studio della Basilicata medievale, da quelle di natura archivistica a quelle narrative, artistiche e archeologiche. Un quadro nel suo insieme anche stimolante in direzione di ulteriori lavori di “scavo”, di studio e di edizione”.

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