Deficit infrastrutturale, Napoli presenta una mozione

Per il capogruppo Pdl-Fi “le opere pubbliche oggetto di finanziamento statale o regionale sono sempre le stesse, da sempre annunciate e a tutt’oggi irrealizzate”

La Basilicata ha i convogli ferroviari pi&ugrave; vecchi d&rsquo;Italia, vale a dire con et&agrave; media di 21,4 anni a fronte di una media nazionale di 16,8 anni, presenta rilevanti deficit infrastrutturali, occupa la posizione n. 201 della classifica relativa alla dotazione infrastrutturale delle 263 Regioni europee e si colloca al penultimo posto della classifica delle Regioni d&rsquo;Italia relativa all&rsquo;accessibilit&agrave; dei territori regionali: &egrave; quanto rileva il capogruppo del Pdl – Forza Italia Michele Napoli che annuncia la presentazione di una mozione sul tema del deficit infrastrutturale.<br /><br />&rdquo;Gli investimenti infrastrutturali, specie nella logistica e nella mobilit&agrave;, oltre a determinare un significativo incremento del Pil &ndash; sostiene Napoli -, favoriscono la competitivit&agrave; delle imprese, garantendo l&rsquo;efficacia e la qualit&agrave; dei servizi disponibili tanto per le imprese quanto per i cittadini. E&rsquo; proprio quello che &egrave; mancato in questi anni nella nostra regione, dove non si &egrave; riusciti a trasformare gli ingenti stanziamenti destinati alla Basilicata in programmi di spesa capaci di incrementare l&rsquo;indice di dotazione infrastrutturale regionale&rdquo;.<br /><br />Per Napoli tale assunto &egrave; confermato dal dato relativo alla capacit&agrave; di spesa della Basilicata delle risorse alla stessa destinate dal Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013: rispetto ad una dotazione in favore della Basilicata di qualcosa come 911 milioni di euro la nostra regione fa registrare una spesa pari al 17,81 per cento, corrispondenti, in termini assoluti, ad appena 162 milioni di euro. Soldi che la nostra regione non &egrave; riuscita a spendere, secondo un copione tristemente noto che in passato ha riguardato altre risorse, come le royalties petrolifere, e che rischia di perpetrarsi con riguardo ai nuovi stanziamenti della politica di coesione del ciclo 2014-2020, che ammontano a 38,7 miliardi di euro, l&rsquo;80 per cento dei quali destinati per legge alle Regioni pi&ugrave; povere del Mezzogiorno e quindi alla Basilicata.<br /><br />&ldquo;Le opere pubbliche oggetto di finanziamento statale o regionale sono sempre le stesse (la direttrice Potenza – Melfi, la Murgia – Pollino, la variante di Brienza, il raccordo autostradale Sicignano – Potenza e la Fondo Valle del Sauro), infrastrutture utilissime &ndash; conclude Napoli -, gi&agrave; inserite negli obiettivi programmatici degli accordi sul petrolio del 1998 e quindi da sempre annunciate e a tutt&rsquo;oggi irrealizzate, secondo un modello di policy fatto solo di slogan e senza alcuna concretezza&rdquo;.<br />

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