Ddl spettacolo e attività culturali, audizioni in IV Ccp

Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Centro Mediterraneo delle Arti, Gommalacca Teatro ed Officina Accademia Teatro chiedono regole precise e sostegno alle eccellenze artistiche e alla distribuzione delle opere

Sostegno per le eccellenze artistiche lucane che si sono affermate in ambito nazionale e internazionale, con particolare attenzione ai soggetti riconosciuti dal Mibac che operano in maniera professionale, pur senza togliere opportunità ad altri soggetti; rispetto dei contratti collettivi nazionali di categoria; sostegno non solo per le produzioni artistiche ma anche per le imprese che curano la distribuzione: sono le principali richieste che i rappresentanti del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, del Centro Mediterraneo delle Arti, di Gommalacca Teatro e dell’Officina Accademia Teatro hanno avanzato ieri sera in una audizione tenuta dalla quarta Commissione permanente del Consiglio regionale, chiamata ad esaminare un disegno di legge della Giunta sulle “Norme organiche in materia di spettacolo e norme di disciplina delle attività culturali” e una proposta di legge del consigliere Romaniello (Sel) sulle “Norme in materia di spettacolo dal vivo”.

Gli operatori teatrali chiedono inoltre che il fondo unico regionale per lo spettacolo venga chiaramente suddiviso, se non con importi almeno con percentuali già indicate nella norma, tra organismi riconosciuti dal Ministero e organismi non riconosciuti. “Siamo l’unica Regione che non ha una legge sullo spettacolo”,  ha detto Ulderico Pesce del Centro Mediterraneo delle Arti rivendicando la necessità di “un impianto legislativo non clientelare che fissi regole precise”. Con lui hanno partecipato all’audizione Gerardo Quaratino del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Carlotta Simona Vitale di Gommalacca Teatro e Giuseppe Quartana dell’Officina Accademia Teatro, i quali hanno sottolineato tra l’altro che “il professionismo, ancor prima che una vocazione, è un atto concreto di responsabilità, nei confronti di chi abbraccia un progetto culturale di lungo termine, tradotto in possibilità reali di occupazione e specializzazione e formazione professionale”.

Alla lettura del testo del ddl “appare evidente la difficoltà dell’estensore nel differenziare con precisione le imprese culturali vere e proprie dalle attività amatoriali e dalle filodrammatiche”, scrive inoltre il direttore artistico del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Antonio Calbi, in una nota consegnata alla Commissione, aggiungendo che “compito primo della nuova legge deve essere quello di riconoscere e sostenere in prima istanza quelle realtà che hanno vocazione d’impresa, che producono economia, che impiegano maestranze e artisti professionisti con contratti di lavoro regolari”.

Al termine dell’audizione il vicepresidente della Commissione Straziuso, ringraziando gli operatori teatrali, ha assicurato che le loro istanze saranno approfondite e vagliate dalla Commissione insieme all’assessore alla Cultura Vincenzo Viti. Alla riunione della Commissione, oltre al vicepresidente Straziuso (Pd), che in assenza del presidente Vita ha condotto i lavori, hanno partecipato i consiglieri Mancusi (Udc), Romaniello (Sel), Falotico e Mollica (Mpa), Scaglione (Pu), Mazzeo (Gruppo Misto), Navazio (Ial), Venezia (Pdl) e Autilio (Idv).

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