“Mentre da più parti politiche anticlericali e cosiddette laiche si muovono pesanti attacchi alla Chiesa sino a proporre l’imposizione dell’Ici, la vicenda degli spiccioli che sarebbero rifiutati nella questua in alcune nostre parrocchie, al di là di quello che potrebbe sembrare uno dei classici argomenti per riempire i giornali d’estate, è realmente seria e riguarda il necessario sostentamento delle attività delle parrocchie”. E’ quanto sostiene, in una nota, la segreteria regionale della Basilicata della DC-Libertas.
“Ai Radicali – si legge nella nota – vorremmo ricordare, senza per questo fare una lezione di diritto costituzionale e sulle normative di legge in vigore, che lo Stato intende sostenere con le agevolazioni chi, senza fine di lucro, svolge attività che vanno a vantaggio di tutti i cittadini e dell’intera società. Dunque se un ente ecclesiastico gestisce un vero albergo, con fini di lucro, paga già l’Ici (se non lo facesse, il Comune potrebbe obbligarlo a farlo), ma se si tratta di una casa d’accoglienza o una casa per i campiscuola autogestiti, dove non si guadagna nulla e anzi ci si rimette, l’Ici non si paga. Ma per tornare ai problemi del sostentamento delle nostre parrocchie particolarmente povere – a parere della Dd – non si possono ignorare le grandi difficoltà per la gestione di tutte quelle attività che nella stragrande maggioranza dei nostri paesi sono le uniche a favore di bambini, giovani, anziani, donne, persino con manifestazioni culturali, sportive e ricreative di ogni genere. Non è un mistero che la parrocchia si sostituisce al Comune, alla Provincia e alla Regione soprattutto nelle lunghe stagioni autunnale ed invernale, quando non ci sono sagre o manifestazioni di enti locali, Pro Loco o Comitati Festa, come d’estate, in grado di aggregare giovanissimi e cittadini. Pertanto – sottolinea la Dc – è giunto il momento di realizzare iniziative più efficaci della questua domenicale. Alcune idee: l’istituzione in parrocchia dell’albo dei sostenitori (liberi professionisti, lavoratori autonomi, ecc.) ai quali chiedere un impegno economico maggiore e costante nell’anno; la costituzione di una commissione sui problemi economici della parrocchia; la promozione di campagne sull’otto per mille alla Chiesa Cattolica per accrescere la libera donazione; la promozione di manifestazioni-giornate con le mamme-casalinghe che realizzano dolci ed oggetti tradizionali per la casa da mettere in vendita e di ragazzi-giovani che realizzano piccoli-grandi lavori per una mostra-mercato”.
BAS 05