Dati Svimez 2018, Napoli: in Basilicata crescita dimezzata

“Ai dati non incoraggianti sullo sviluppo economico della Basilicata nel 2017 occorre aggiungere le previsioni poco confortanti sull’andamento della crescita in corso nel Mezzogiorno e su cui incide il decremento della spesa delle famiglie”

&ldquo;In Basilicata, nel 2017, il Pil &egrave; aumentato dello 0,7 per cento, esattamente la met&agrave; dell&rsquo;incremento fatto registrare dall&rsquo;intera macro area Sud, dove, nell&rsquo;anno in corso, &egrave; prevista una nuova frenata della crescita (si stima che l&rsquo;incremento del Pil si arrester&agrave; allo 0,8 per cento), con conseguente riapertura del divario di crescita tra Nord e Sud del Paese, divario che lo scorso anno &egrave; risultato essere molto contenuto.&rdquo;<br />A dichiararlo, &egrave; il consigliere regionale Michele Napoli, alla luce delle primissime risultanze del Rapporto Svimez 2018&nbsp; &ldquo;L&rsquo;economia e la societ&agrave; del Mezzogiorno&rdquo; presentato qualche ora fa a Palazzo Montecitorio.<br />&ldquo;Gli esperti dell&rsquo;Associazione per lo Sviluppo dell&rsquo;Industria nel Mezzogiorno- aggiunge Napoli – definiscono modesto l&rsquo;incremento della ricchezza fatto registrare dalla nostra regione nel 2017 ed &egrave; un giudizio ineccepibile alla luce delle performance fatte registrare da altre regioni del Mezzogiorno come Calabria, Sardegna e Campania che riescono a mettere a segno incrementi del PIL di due punti percentuali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ai dati non incoraggianti sullo sviluppo economico della Basilicata nell&rsquo;anno 2017 -spiega Napoli – occorre aggiungere le previsioni poco confortanti relative all&rsquo;andamento&nbsp; della crescita in corso nel Mezzogiorno e su cui incide negativamente il decremento della spesa delle famiglie per consumi e lo scarso utilizzo da parte delle imprese del Sud delle opportunit&agrave; legate al Programma di investimenti Industry 4.0 diretto ad innovare l&rsquo;apparato produttivo&rdquo;.<br /><br />Per Napoli &ldquo;Il fattore determinante del basso livello di sviluppo economico&nbsp; della Basilicata deve essere identificato, in primis, nell&rsquo;incapacit&agrave; di sfruttare appieno le potenzialit&agrave; derivanti dai fondi strutturali europei e dalla politica di coesione&rdquo;.&ldquo;Anche nel ciclo di Programmazione 2014-2020 assistiamo purtroppo ad un preoccupante ritardo della nostra regione nello stato di avanzamento finanziario dei Programmi comunitari – afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale – dal momento che a pi&ugrave; di tre anni dall&rsquo;approvazione del Por la spesa certificata &egrave; ferma, secondo il report Svimez, al 2,90 per cento, il che significa che su una dotazione di un miliardo e 115 milioni messi a nostra disposizione dall&rsquo;Unione Europea la spesa certificata si arresta a 32 milioni di euro. Troppo poco per una regione, la Basilicata, che non &egrave; ancora riuscita a mettersi alle spalle la crisi nonostante le potenzialit&agrave; di cui dispone e le opportunit&agrave; che l&rsquo;Europa&nbsp; le riserva&rdquo;.<br />

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