Dalessandro: valorizzare i beni ecclesiastici

Per il consigliere del Pd “la fruibilità delle risorse culturali di interesse religioso deve contribuire all'offerta del prodotto Basilicata”

"La recente sottoscrizione del protocollo d'intesa tra la Regione e la Conferenza episcopale di Basilicata – sostiene il consigliere regionale – grazie al quale sarà possibile realizzare opere per la tutela e la manutenzione dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche, se da una parte conferma l'impegno della Regione a contribuire alla valorizzazione e alla conservazione dei beni di proprietà della Chiesa, dall'altra, fa emergere la disponibilità delle autorità religiose a rendere fruibile l'imponente patrimonio culturale presente anche in Basilicata".

Dalessandro nel condividere “la decisione della Regione di destinare risorse a tale scopo accollandosi il 50 per cento dei rimborsi delle rate di mutuo che bisognerà stipulare per far fronte agli interventi di recupero che si renderanno necessari”, sottolinea che "la conservazione e tutela di questi beni culturali è una necessità delle diocesi, ma occorre superare il principio che si tratta di beni non fruiti, ossia non utilizzati, se non per le normali funzioni religiose e, pertanto, la loro conservazione deve essere avvertita come una necessità anche degli enti locali e della Regione. La fruibilità del bene ecclesiastico inteso come monumento può avere una ricaduta territoriale e concorrere a far crescere le comunità".

"Il prodotto Basilicata e' appetibile – continua il consigliere – proprio perché contiene ingredienti culturali che suscitano l'interesse e la curiosità dei visitatori. Se ai beni artistici assegnassimo solo una valenza pastorale dovremmo indirizzare la nostra offerta turistica solamente alla nicchia religiosa, invece, deve essere l'intera umanità a poter raccogliere, visitando chiese, archivi e opere d'arte religiose, le testimonianze e i messaggi della storia dell'uomo".

"Affinchè si possa pensare ai beni di cui dispone la Chiesa come a veri giacimenti culturali – conclude Dalessandro – pur nel rispetto dei luoghi e della loro conservazione, occorrerebbe un’ulteriore azione sinergica tra Cei, Regione, Apt ed Enti locali per istituzionalizzare una diffusa fruibilità che, forse, destagionalizzerebbe i flussi turistici che arrivano in Basilicata e sicuramente eviterebbero incresciose situazioni di chiese chiuse che, a volte, si verificano soprattutto nei piccoli centri".

    Condividi l'articolo su: