Il consigliere regionale del Partito democratico interviene sulla “ennesima morte sul luogo di lavoro”
"E’ giunto il momento di intensificare gli sforzi per conseguire quelle condizioni ottimali che garantiscano la sicurezza sui luoghi di lavoro". Ne è convinto anche il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Dalessandro, all'indomani dell'ennesimo incidente durante il quale ha perso la vita il povero Paolo Morcinelli, materano di 53 anni.
"Episodi – afferma Dalessandro – che mi trovano particolarmente sensibile avendo vissuto da bambino la drammatica esperienza della morte di mio padre, avvenuta in un cantiere dove le norme di sicurezza erano un miraggio. Ma questa è storia che riguarda gli anni sessanta, e pur consapevole che da allora sono stati fatti progressi notevoli, che vi e' una nuova sensibilità al problema e che consistenti risorse sono state destinate allo scopo, ritengo siamo ancora molto lontani dal poter dire che sono state precostituite le condizioni affinché di lavoro e per il lavoro non si debba più morire.
Per questo è da condividere – sostiene Dalessandro – l'iniziativa del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, di voler riunire attorno allo stesso tavolo quei soggetti la cui azione istituzionale, politica, sindacale e formativa, può dare un notevole contributo non solo ad una più ampia assunzione di responsabilità, ma soprattutto alla consapevolezza che per debellare il fenomeno occorrono azioni istituzionali che siano coraggiose".
"La crisi che da anni attanaglia il nostro territorio e che ha drasticamente ridimensionato le opportunità lavorative – continua l’esponente del Pd – induce i lavoratori ad abbassare la guardia sulla propria sicurezza, ma sappiamo bene che in alcune aziende vi sono condizioni lavorative proibitive che, a volte, vengono tollerate per il timore di perdere il posto, danneggiando il datore di lavoro già duramente provato dalla crisi del mercato, dall'aspro confronto con gli istituti di credito e dagli atteggiamenti non proprio tolleranti di enti previdenziali ed esattoriali. Spero – aggiunge – non si gridi allo scandalo se dico che momenti così complicati impongono atteggiamenti responsabili da parte di tutti perché ho il sentore che il clima che si sta respirando è quello dove il datore di lavoro è costretto a correre per evitare il fermo amministrativo delle macchine anziché preoccuparsi di acquistare o sostituire materiale antinfortunistico indispensabile a salvaguardare la vita dei propri dipendenti".
"Nessuno pensi, inoltre – conclude Dalessandro – che il diffuso orientamento assunto dalla Pubblica amministrazione di assegnare i lavori a seguito di evidenza pubblica al massimo ribasso aiuti a risolvere questi problemi. Per necessità, ma a volte anche per spregiudicatezza, si combatte una guerra tra poveri offrendo ribassi che vanno ben oltre il cinquanta per cento, naturalmente a scapito della sicurezza sui cantieri e a danno dei lavoratori e delle imprese stesse, e non so, se tutto questo davvero va a beneficio della Pubblica amministrazione perché spesso, quando le imprese non vanno in crisi, consegnano lavori dalla discutibile esecuzione sui quali, dopo poco tempo, bisogna nuovamente intervenire. Mi rendo conto di aver sollevato problemi seri e dalle mille complicanze, ma non vedo di cosa dovrebbe occuparsi una classe dirigente di governo, se non di queste cose".