Per il consigliere Pd “la stessa volontà di eliminare solo le Province più piccole conferma la validità dell'impianto istituzionale previsto dalla Costituzione”
"Erano gli anni '70 – ricorda Dalessandro – quando il repubblicano La Malfa propose l'abolizione delle 92 province di allora ma, nonostante, la condivisione anche di Enrico Berlinguer, si convenne di attendere il consolidamento delle Regioni, prima di assumere una posizione definitiva. Nel corso degli anni, pur in presenza di un dibattito soppressivo affiorato periodicamente in tutti i partiti si è registrato, invece, un progressivo rilancio del ruolo delle Province".
"La stessa volontà di eliminare solo le Province più piccole – secondo Dalessandro – conferma la validità dell'impianto istituzionale previsto dalla Costituzione e, quindi, ancora una volta è la pura demagogia a caratterizzare il provvedimento anticrisi emanato dal Governo. Voler privare le comunità – aggiunge Dalessandro – di un interlocutore istituzionale che assolve ad una fondamentale funzione di presidio democratico del territorio e che garantisce servizi essenziali ai cittadini anche attraverso il coordinamento e la pianificazione dello sviluppo economico locale, è uno scoop mediatico che non contribuisce a strutturare il provvedimento del Governo. E' un pò come aumentare il prezzo delle sigarette e se si smettesse di fumare (e sarebbe un bene) verrebbero meno gli introiti".
"Del resto se il numero delle Province è cresciuto in maniera esponenziale fino alle attuali 110, pur riconoscendo che alcune di esse rasentano il ridicolo, significa che le comunità avvertono l'esigenza che sia un ente intermedio a perseguire politiche coerenti e sostenibili per quel territorio. Non e' detto – sostiene Dalessandro – che l'abolizione delle Province riduca automaticamente i costi della politica perché saremmo costretti a creare altri enti o strutture intermedie, piuttosto si avverte la necessità che si riapproprino delle competenze oggi demandate alle varie agenzie che si occupano di rifiuti, di ambiente e di formazione, essendo stata proprio l'eccessiva entificazione a determinare quei costi non più sostenibili".
"Come certificato dall'Upi – riferisce il consigliere regionale del Pd – gli amministratori provinciali hanno dato prova di grande responsabilità, e come avvenuto in Provincia di Matera, si sono ridotti assessori, incarichi esterni e auto di servizio dando inizio a una fase di virtuosismo che ha fornito un notevole contributo al contenimento della spesa pubblica. Penalizzare chi ha già dato non serve alla causa di un Paese che per uscire dalla crisi dovrebbe fare ben altro. Nella nostra provincia vi sono 59 abitanti per ognuno dei 3.446 kmq su cui si estende un territorio fatto di 31 Comuni, alcuni dei quali distano circa 120 km dal capoluogo. Un territorio sul quale si snodano 1.750 km di strade: questa è la provincia di Matera che il Governo vorrebbe sopprimere”. “Il sostegno al presidente Stella e al presidente dell'Upi regionale Lacorazza – conclude Dalessandro – dovrà essere totale".