Marco Rizzo e la segreteria regionale di Csp-Partito Comunista, esprimono, in un comunicato stampa, “contentezza per il pronunciamento della Corte d’Appello di Potenza per il reintegro dei tre operai della Fiat di Melfi, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte, Marco Pignatelli".
Ma sottolineano "la pericolosità del braccio di ferro che Marchionne continua a mantenere come il padrone della barca che continua a battere il remo in testa al rematore. Posizione di assoluto privilegio sostenuta non per ultimo dalla politica regionale sottomessa ai dictat della forza del capitalismo becero. Quanto si sta facendo oggi alla classe operaia è la totale regressione dei diritti dei lavoratori ma anche umani. A Pomigliano d’Arco si pretende di produrre 420 Panda a turno, cioè una macchina al minuto. Meno di quanto ci metta a cuocere una pizza margherita in un forno. La macchina della catena di montaggio ora procede a un minuto e 20 secondi ma per produrre 420 auto a turno, dovrà presto correre a un minuto spaccato. Il tutto con il bene-placido dei sindacati confederali e i partiti del sistema capitalistico”.