"Potenza sta vivendo un momento di buio amministrativo senza precedenti nella storia cittadina. Il Partito democratico nel suo ruolo di primo partito della città non può più esimersi dall’affrontare i problemi che attanagliano la nostra comunità. E’ pertanto necessario che nel prossimo congresso cittadino si avvii un grande dibattito sul futuro di Potenza, dibattito che è mancato negli ultimi diciotto mesi con un Pd potentino che ha preferito ripiegarsi sugli organigrammi piuttosto che pensare ad un grande progetto per la città". Lo dice, in una nota, Carmine Croce (Comitato cittadino del Pd).
"Se si pensa agli organigrammi o al bilanciamento tra correnti non c’è futuro. Nel congresso dobbiamo discutere del domani, dobbiamo ridare fiducia ai nostri elettori e dobbiamo tornare a parlare di una strategia di sviluppo magari partendo da Potenza 2020.
Bisogna ragionare e confrontarci con l’intero centro sinistra su una idea di città territorio ed in tale discussione chiedere con forza la realizzazione di infrastrutture che non possono essere più rinviate come il raddoppio della Potenza-Melfi, il collegamento ferroviario veloce con Roma ed i collegamenti sia ferroviari che viari con Bari.
Bisogna lavorare sulla banda larga e rafforzare il mercato digitale. Dobbiamo spingere verso l’eccellenza, l’Università e il Cnr oltre agli altri centri di ricerca, lavorando in uno con la Regione Basilicata.
Abbiamo bisogno che l’Ospedale San Carlo faccia un ulteriore scatto in avanti e si proponga come centro di eccellenza non solo per la Basilicata ma anche per le regioni limitrofe.
Dobbiamo parlare di servizi relativi alla mobilità e al sociale che questa Amministrazione non eroga più alla cittadinanza. Ritorniamo a parlare delle grandi opere e del loro completamento, discutendo di che fine ha fatto il Piano nazionale città che prevedeva investimenti per 70 milioni di euro e dei piani di edilizia sociale con la riqualificazione di Bucaletto.
Questi sono i temi che ci interessano e che vogliamo affrontare nel congresso cittadino del Pd. Non la difesa di posizioni e le trattative su poltrone assessorili alle quali abbiamo invece assistito negli ultimi mesi".
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