"La chiusura del C.O.V.A. di Viggiano da parte di Eni, decisa a seguito della manifesta intenzione della Regione Basilicata di predisporne la chiusura a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza, fa nascere delle riflessioni.
Gli Ecologisti Democratici di Basilicata – dichiara in una nota la responsabile regionale Patrizia Di Giulio – rilevano che i dati allarmanti emersi dalle ultime rilevazioni, sono tali da sollevare il dubbio che l’intervento di chiusura andasse effettuato molto prima. Lo stesso sopralluogo e le audizioni svolte dalla Commissione di inchiesta sui rifiuti nel 2016 avevano rilevato dati allarmanti sui quali poter agire con tempestività senza attendere altro tempo dannoso per l'ambiente e il territorio.
Si sarebbe così rispettato il principio di precauzione, senza attendere che il problema divenisse così grave.
Si sarebbe inoltre risposto così alle sollecitazioni dei gruppi ambientalisti, della popolazione, degli enti locali.
Si esprime comunque soddisfazione per la scelta di chiusura dell’impianto, anche se tardiva, prendendo atto del fatto e sottolineando che, essendo stata una chiusura operata direttamente da ENI (anche se su sollecitazione regionale), i lavoratori impegnati nello stabilimento dovranno essere totalmente a carico dell’azienda, che dovrà garantirne la loro completa tutela, essendo un fermo indipendente dalla volontà dei lavoratori.
Si auspica inoltre che, grazie alla nuova legge sui reati ambientali proposta dal Ministro all'Ambiente Orlando e approvata dal Parlamento, venga fatto rispettare in tutti i suoi aspetti il principio europeo “chi inquina, paga” e che la sua applicazione sia di esempio come gia successo in altre parti del Paese.
Si rileva inoltre che l’assenza di gruppi dirigenti legittimati del Partito Democratico in Basilicata, così come una possibile discussione al suo interno sulle politiche ambientali e sulle prospettive di sviluppo, crea sui territori giuste fibrillazioni e scarsa fiducia in chi dovrebbe rappresentarli.
L’azione delle istituzioni, la Regione, l’A.R.P.A.B., l’Ispra e quante altre agenzie operano sul territorio a tutela dei cittadini, devono aderire pienamente ad ogni ogni criterio di tempestività, trasparenza e chiarezza sul loro operato. Anche il minimo dubbio che queste norme non siano state rispettate, va scongiurato e chiarito ai cittadini.
Lo sviluppo sostenibile, la green economy, la prospettiva dell'economia circolare sono strade che il nostro Paese sta percorrendo non sempre con la necessaria determinazione, nella doverosa ricerca dell’equilibrio fra occupazione e salvaguardia dell’ambiente, ma sono strade obbligate che possono generare nuova, buona e duratura occupazione, di cui la nostra Regione e il Paese hanno tanto bisogno".
Bas 05