Costi politica, Romaniello: maggioranza non vuole decidere

Il consigliere del Gruppo misto stigmatizza lo scioglimento della seduta consiliare per la mancanza del numero legale prima della discussione sul provvedimento da lui proposto

&ldquo;Ancora una volta la maggioranza, con l&rsquo;aggiunta di qualcun altro, fa mancare il numero legale in Consiglio regionale sul punto precedente a quello riguardante la discussione sulla proposta di legge del sottoscritto per la riduzione della indennit&agrave; di mandato dei consiglieri da 6.600 euro lordi mensili a 5.000 euro unitamente alla riduzione del 50% di tutte le indennit&agrave; di funzione (presidenti di Giunta e Consiglio, presidenti delle Commissioni, capogruppo ecc.). Una proposta che se approvata porterebbe un risparmio di 685.000 euro annuo da poter utilizzare per politiche di sostegno a favore dei portatori di handicap&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Gruppo misto Giannino Romaniello.<br /><br />&ldquo;Il comportamento di ieri della maggioranza &ndash; aggiunge l&rsquo;esponente di Art. Uno Mdp – segue quello tenuto in Commissione dove per mesi non si &egrave; riuscito a licenziare il provvedimento tanto da costringermi a richiamare la proposta di legge in Consiglio ai sensi dell&rsquo;art.38 del regolamento consiliare. Con il richiamo in Consiglio pensavo che la maggioranza, a partire dal Pd renziano lucano che, per sostenere la modifica della costituzione nel referendum del 4 dicembre, puntualizzava sempre che voleva ridurre gli stipendi dei consiglieri regionali, si sarebbe assunta la responsabilit&agrave; di decidere sostenendo una proposta equilibrata e obiettiva, capace di continuare a garantire l&rsquo;attivit&agrave; politica ai consiglieri e nello stesso tempo contenere i costi della politica, utilizzando i risparmi a sostegno di progetti per la disabilit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Purtroppo &ndash; conclude Romaniello -, ancora una volta si punta al rinvio con la venuta meno del numero legale che non fa altro che incoraggiare la disaffezione dei cittadini verso la politica e le istituzioni determinando un danno alla partecipazione ed alla democrazia. Per quanto ci riguarda, come Art. Uno Mdp continueremo nella nostra iniziativa politica per difendere la credibilit&agrave; delle istituzioni, la partecipazione e la democrazia per affermare la cultura della politica come servizio in alternativa a chi della politica se ne serve per costruire la propria carriera&rdquo;.&nbsp;

    Condividi l'articolo su: