Il presidente dopo i tagli alle indennità dei consiglieri decisi oggi dall’Assemblea: “Il funzionamento della democrazia ha un costo che deve essere riconosciuto in maniera trasparente, ma no all’autoreferenzialità della classe politica”
“No al populismo e alla demagogia, perché il funzionamento della democrazia ha un costo che deve essere riconosciuto in maniera trasparente e le istituzioni devono essere messe nelle condizioni di svolgere le loro funzioni nell’interesse della comunità. E naturalmente no all’autoreferenzialità di una classe politica che in alcuni casi non ha saputo dare una buona prova di se. La legge approvata oggi dal Consiglio regionale apporta nuovi tagli alle indennità dei consiglieri regionali e comporta un ulteriore contenimento delle spese del Consiglio regionale. La Basilicata si conferma Regione virtuosa, avendo iniziato questo percorso prima delle norme del 2012 che hanno tagliato e uniformato a livello nazionale le indennità dei consiglieri regionali e le spese per lo svolgimento del mandato ed avendo continuato anche in questa legislatura le politiche di contenimento dei costi, riducendo il numero delle Commissioni e delle relative cariche, destinando parte dei rimborsi spese ai contratti dei collaboratori fino agli ulteriori tagli decisi oggi, che rappresentano un punto di equilibrio e non riguardano appunto solo le indennità ma il complesso delle spese per lo svolgimento del mandato”.<br /><br />E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica commentando l’approvazione della proposta di legge che comporta un taglio del 10 per cento delle indennità di carica dei consiglieri regionali (che passano da 6.600 a 5.940 euro lordi al mese), delle indennità di funzione (che in base alle diverse funzioni andavano da 300 a 2.700 euro ed ora saranno compresi fra 270 a 2.430 euro) e che porta da 1.500 a 1.950 euro la quota dei rimborsi spese (4.500 euro) che ogni consigliere dovrà destinare ai contratti per i propri collaboratori. “Complessivamente si produce un taglio di 325 mila euro annui, con una riduzione dai 1.000 ai 1.400 euro mensili lordi per ogni consigliere. A questi tagli si aggiungeranno inoltre quelli prodotti automaticamente sulle indennità percepite da componenti di organismi che sono legate in percentuale a quelle dei consiglieri – osserva Mollica – e quelli che a breve decideremo in maniera coordinata per gli amministratori di enti e società dipendenti dalla Regione. Sarà inoltre istituito un fondo, dove confluiranno le economie determinate dal taglio delle indennità e dei rimborsi e le somme dovute ad eventuali rinunce decise dai consiglieri, che sarà utilizzato per finanziare attività di rilievo sociale come stiamo facendo per le somme risparmiate con il contributo di solidarietà sui vitalizi”.<br />