Per il vice presidente del Consiglio regionale “la nuova fase della programmazione 2007-2013 ci pone oggi di fronte alla scelta di definire una strategia forte, univoca, e di concentrare in quella direzione tutti i nostri sforzi”
“Oggi la questione petrolio torna di grande attualità con il tavolo istituzionale Regione – Governo di recente istituito, la ripresa del confronto per l’incremento delle royalties, l’avvio operativo dell’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo. Per questo la Conferenza è un’occasione da non sprecare per comprendere e riflettere sugli errori compiuti ed adeguare l’insieme delle politiche di sviluppo e quelle energetiche accelerando i tempi, più che maturi, per l’istituzione del Distretto energetico Val d’Agri – Sauro. La nuova fase della programmazione 2007-2013 ci pone oggi di fronte ad una scelta di enorme importanza: quella di definire una strategia forte, univoca, e di concentrare in quella direzione tutti i nostri sforzi”. Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv), a parere del quale “anche se sono del tutto comprensibili le attese che si stanno alimentando alla vigilia della prima Conferenza su ‘Petrolio ed Ambiente’, dobbiamo tutti dar prova di responsabilità, evitando di alimentare ulteriori illusioni come se dalla conferenza dipendesse l’immediata svolta, che tutti vogliamo, nella gestione dei programmi di sviluppo e ancor più in quelli di salvaguardia di ambiente, territorio e salute dei cittadini”.
“Nel comprensorio petrolifero – ha detto ancora Autilio – si sono accumulati ritardi in termini di interventi di compensazione dell’Eni e di industrializzazione, anche a causa della non eccellente capacità dei Comuni di ‘capitalizzare’ gli interventi finanziati dalle royalties e per la scarsa capacità delle aziende locali di utilizzare tutte le opportunità del Programma operativo Val d’Agri. Solo qualche giorno fa ho riacceso l’attenzione sul parco natatorio che l’amministrazione comunale di Viggiano vuole realizzare a ridosso del centro abitato, con un investimento di 4 milioni 800 mila euro, senza preventivamente valutare i fattori fondamentali dell’utenza e dei costi di gestione. Occorre dunque dell’altro: sollecitare il senso della cultura dell’imprenditoria, valutare le capacità economiche, assecondare la vocazione di un’area che è inserita a pieno titolo in un Parco nazionale di grande pregio, che auspichiamo, anche per effetto del nuovo logo identificativo, a breve diventi meta di sempre più visitatori e turisti. Ciò potrebbe portare benefici assoluti per il territorio ma anche per le compagnie, che devono diventare compartecipi di uno sviluppo sostenibile e durevole e non più agli occhi dei valligiani ‘portatrici di degrado’”.