Per il portavoce di Fratelli d’Italia Basilicata “dopo tre anni di gestione commissariale siamo alla resa dei conti”
“Che il Consorzio Asi fosse un baraccone mangiasoldi lo abbiamo evidenziato in tempi non sospetti. Oggi, che il commissario, Donato Paolo Salvatore, denuncia pubblicamente la incapacità dell'ente sub regionale di pagare addirittura gli stipendi arriva la conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto. E cioè che il consorzio industriale deve essere soppresso”. A sostenerlo il consigliere regionale del Gruppo misto, Gianni Rosa, che sottolinea come “invece, il commissario Salvatore evidenzia le ‘conseguenze negative’ della mancata approvazione dell'emendamento alla legge di bilancio che prevedeva il raddoppio del contributo annuo già concesso dalla Regione, che da 1 sarebbe dovuto passare a 2 milioni”.<br /><br />“Che dire continua Rosa – ci troviamo di fronte a gente senza vergogna e senza scrupoli. I numeri (in termini di debiti e costi) del Consorzio industriale di Potenza fanno tremare i polsi. Chi si ricorda – è il punto di domanda del consigliere – dei 16,750 milioni di euro (oneri complementari compresi) che la Regione ha dato all’Asi per acquisire una serie di capannoni per il progetto Basilicata innovazione e la Fiera a cui si aggiunge il milione di euro stanziato con un emendamento all’assestamento di bilancio 2012 e altri 15 milioni che nel corso degli anni la Regione stanzierà per finanziare un mutuo del Consorzio industriale? In tutto circa 33 milioni di euro, a cui si aggiunge ‘il maxiappalto’ di 22 milioni di euro per concedere a terzi la gestione dei depuratori di Melfi e Viggiano”.<br /><br />“Dopo tre anni di gestione commissariale siamo alla resa dei conti. Salvatore chiede che la Regione intervenga col solito sistema ‘bancomat’, i sindacati alzano la voce e i lucani rischiano, ancora una volta, di rimetterci. Chi dovrebbe pagare per l'incapacità dimostrata a gestire un carrozzone che produce solo debiti, in cambio di consenso per il centrosinistra lucano, si permette addirittura di puntare il dito. Della missione iniziale dei consorzi industriali, ‘promuovere le aree industriali con servizi a costi contenuti’ non resta nulla. Restano solo – conclude Rosa – i debiti e gli sprechi. Tutto ciò l’abbiamo detto tante volte eppure nessuno ascoltava”.<br /><br />