“I Consorzi di bonifica rappresentano un modello innovativo di sussidiarietà fra le più avanzate nel Paese. La Basilicata, con i suoi 750.000 ettari di superficie agricola complessiva e le sue risorse idriche, è un laboratorio per dar vita ad un modello di economia verde e sostenibile”. E’ quanto sostiene il vicepresidente nazionale dell’Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari) e presidente della Cia lucana, Donato Distefano che ha partecipato a Roma all’Assemblea nazionale Anbi sul tema “Insieme per una nuova cultura della sicurezza idrogeologica, della tutela e gestione delle acque, della salvaguardia dell’ambiente”.
”L'esperienza ed il ruolo dei consorzi di bonifica, oggi in fase di perdurante crisi più che in passato – continua Distefano – è una risorsa per il loro radicamento nei territori, per la loro funzione di presidio e gestione di areali produttivi, specie perché i consorzi rappresentano un punto di riferimento per le economie locali da annoverare fra le strutture funzionali che più di altre possono concretamente contribuire alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo imperniato sull'agroalimentare, sull'enogastronomia e la ricettività turistico ricreativa, sull'economia verde e silvicola, su tutto ciò che è innovazione bio, segmenti economici che non possono prescindere dalla vitale esigenza di operare e in ambienti sani, siti fruibili e salubri, territori fertili, areali dove risorse quali l'acqua la biodiversità ed il clima sono fattori sostanziali e distintivi”.
Tra le questioni sollevate dal vice presidente nazionale Anbi, oltre ad una nuova legge per la ristrutturazione del territorio, riprendere per il sud del Paese il tema del finanziamento e il sostegno al Piano irriguo nazionale e dar corso alla definizione di un piano invasi teso a rendere efficienti quelli esistenti e aprire ad un sistema di micro invasi a dimensione ottimale tenendo conto anche dei cambiamenti climatici e delle modifiche relative alle precipitazioni sempre più estreme. Con l'obbiettivo di costruire strutture utili al territorio e all'intera comunità/società i consorzi – dice Distefano – devono aprire e consolidare nuove alleanze e nuove forme di relazioni partenariali di carattere istituzionale, tra cui i Comuni e l'Anci, altri soggetti deputati alla gestione del territorio parchi e soggetti intermedi, distretti produttivi, e le Organizzazioni datoriali e imprenditoriali e delle Pmi”.
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