“Dopo il “Patto civico” tra agricoltura e societa’ sui temi della qualita’ ambientale-territoriale, dell’acqua e della bonifica, che abbiamo lanciato negli anni passati, specie dopo il superamento dell’Eipli, e in particolare a partire dal Mezzogiorno, è indispensabile definire il grave problema della governance del settore idrico, attraverso una regolamentazione definitiva ed organica ed avviare una nuova stagione di protagonismo degli agricoltori”. E’ quanto ha sostenuto Donato Distefano, vice presidente nazionale dell’Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) e presidente regionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata, intervenendo oggi a Napoli alla settima Conferenza Organizzativa dell’Anbi, nel “Foyer storico” del teatro San Carlo a Napoli. Distefano ha parlato di un progetto nell’ambito delle risorse idriche ed energia che – ha detto – partendo dal “modello lucano” può diventare una buona pratica per il Mezzogiorno e l’intero Paese. “Partiamo da un’esigenza che tocca direttamente le tasche degli agricoltori e le finanze regionali: in Basilicata solo per il sollevamento dell’acqua destinata all’irrigazione spendiamo 3,5 milioni di euro l’anno di costi di energia a cui si aggiungono tra i 3 e i 4 milioni di euro per il cosiddetto costo all’ingrosso. Nel ricordare che i tre CdB (Bradano-Metaponto, Alta Agri e Vulture-Alto Bradano) comprendono circa 475 mila ettari di cui il 40% da irrigare, il vice presidente dell’Anbi ha evidenziato che “ sono un grande patrimonio di strutture e risorse umane. In definitiva -ha continuato il presidente della Cia lucana – la gestione delle risorse idriche ha bisogno di una reale politica di svolta rispetto al passato. Non si può unicamente intervenire in presenza dell'emergenza. Occorre programmare. E' necessario un Piano efficace che permetta, nelle iniziative volte alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e delle politiche ambientali, un approccio integrato e multidisciplinare. Un Piano che abbia il suo punto fermo nell'Autorità unica nazionale, con il supporto di valide Cabine di regia in ogni bacino. L'obiettivo da raggiungere -ha concluso – è quello di una bonifica moderna, dedicata, in grado di riposizionarsi, di appropriarsi andare oltre il ruolo e le funzioni storiche, proiettata nei nuovi scenari e verso nuove sfide”.
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