Congresso Pdl, Rosa replica a Naborre

“Non voglio innescare alcuna polemica con il mio amico Camillo, ma rispetto alle sue dichiarazioni che mi richiamano corre l'obbligo di fare alcune precisazioni per amore della chiarezza”

A seguito delle dichiarazioni del dirigente regionale del Popolo della Libertà Camillo Naborre, interviene il vice coordinatore regionale Pdl Gianni Rosa, a seguito di alcuni passaggi sulle ultime vicende congressuali del Pdl nelle province di Potenza e Matera.
“Non voglio innescare alcuna polemica con il mio amico Camillo, ma rispetto alle sue dichiarazioni che mi richiamano corre l'obbligo di fare alcune precisazioni per amore della chiarezza ed evitare confusione negli iscritti e nei simpatizzanti” – sostiene Rosa – “Camillo conosce la mia franchezza e sa che durante la fase precongressuale del Pdl si sono sviluppate diverse mozioni ognuna specifica rispetto alle idee politiche dei proponenti. Un momento esaltante di democrazia interna e di confronto. Il mio amico Camillo scelse liberamente di schierarsi con l'on. Taddei portatore di una visione politica diversa dalla mia. L'ampio dibattito scaturito e la forte volontà di non spaccare il partito ha portato ad un congresso unitario basato sulla volontà di innescare un forte rinnovamento, con un rilancio dell’azione politica ed una rivisitazione organizzativa” .

Riguardo alla vicenda del congresso provinciale di Potenza, il vice coordinatore regionale Rosa rivolgendosi a Naborre chiede “perché parla di un “congresso fasullo”? Se non condivideva il percorso perché non ha optato per altro? O per esser più preciso, perché non ha presentato una sua lista per dar forza alle sue legittime ragioni?Oggi le sue di riflessioni mi appaiono tardive e mosse da rancore, ma nei confronti di chi? Mica parla a Gianni Rosa per mandare messaggi a Taddei. O semplicemente non accetta l'unità?”

“Forse i congressi unitari hanno in qualche modo sancito il fallimento di una strategia: contestazione ma allo stesso momento occasione per giurare fedeltà a chi appariva il più forte” – conclude Rosa –
“ I nostri congressi non sono stati “fasulli” sono il frutto di dibattiti, analisi, tensioni, emozioni, voglia di fare, e soprattutto sono stati veri ed hanno visto il profondo coinvolgimento della cosa cui tengo di più la “base” del partito. Quindi un si forte per la base un no ancora più forte nei confronti di presunte oligarchie senza seguito che ciclicamente si ricordano del partito. Per quel che mi riguarda io continuo a lavorare per costruire un partito forte e realmente alternativo al centrosinistra. Auguro pertanto anche a Camillo buon lavoro con gli stessi obiettivi”.

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