In un documento ufficiale inviato ieri al Presidente della Commissione Bilancio del Comune di Matera, Cristoforo Cosola, peraltro già preannunciato nel corso dell’audizione svoltasi il 4 gennaio scorso presso la sede dell’ente, CONFINDUSTRIA Basilicata ha ulteriormente chiarito nel merito le ragioni del proprio dissenso rispetto all’ipotesi di introduzione dell’imposta di soggiorno nel territorio del Comune di Matera.
“Il tema relativo all’imposta di soggiorno – ha detto Pasquale Lorusso, Presidente Vicario di Confindustria Basilicata – ci appassiona in negativo, perché in esso rinveniamo l’ennesima puntata dell’andazzo, in verità tutto italiano, a considerare le imprese – nel caso di specie, quelle della ricettività turistica – una sorta di bancomat da attivare alla bisogna per pareggiare i disavanzi di bilancio.
“La decisione di istituire l’imposta di soggiorno – ha aggiunto il Presidente Vicario degli industriali lucani – costituirebbe un ulteriore, inaccettabile gravame fiscale destinato ad erodere i già ridotti margini di gestione di una vasta categoria di operatori che a Matera, che pure rappresenta insieme al Metapontino, la punta di eccellenza turistica in regione, sono chiamati a confrontarsi con tassi di occupazione delle strutture estremamente bassi, per l’ancora troppo ampia stagionalità della fruizione turistica e le inadeguate politiche di MKT territoriale”.
“È sul piano delle convergenze tra le politiche, le strategie e gli strumenti che l’imposta di soggiorno non regge – ha aggiunto Giovanni Matarazzo, Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Basilicata – soprattutto con specifico riguardo alla città di Matera.
Se, come pure si sostiene in ogni occasione, a Matera viene riconosciuto il ruolo di “prodotto turistico faro” dell’intera Regione e in tal senso si cominciano a intravedere i primi effetti di una maggiore visibilità sui mercati, occorre pertanto mettere in campo un complesso coordinato di interventi che vada nella direzione di consolidare quanto si sta cercando di costruire.
Bisogna lavorare sugli arrivi, certamente, ma ancora più importante è lavorare sulla permanenza e, quindi, sulle presenze. E’ evidente, infatti, che l’imposta di soggiorno comprimerebbe ulteriormente le presenze turistiche, visto che la stessa si applica sui pernottamenti, a vantaggio diretto di territori geograficamente contigui che, a ragione, non intendono avvalersi dell’imposta di soggiorno”.
Il Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Basilicata ha quindi esortato l’Amministrazione Comunale Matera a soprassedere dall’attuazione immediata dell’imposta per l’anno 2012, in modo da “valutare, con maggiori elementi di informazione e di analisi a disposizione, i profili di fattibilità in merito all’istituzione dell’imposta eventualmente a partire dall’esercizio finanziario 2013. Ciò consentirebbe, tra l’altro, di inquadrare gli ambiti di eventuale applicabilità dell’imposta nel perimetro più ampio dell’avanzamento programmatico e procedurale attuativo sia del PIOT Matera – Collina, sia del PISUS, delineando con maggior nitidezza lo scenario strategico di Matera anche all’interno del suo percorso di candidatura a capitale europea della cultura nel 2019”
“Confindustria Basilicata – ha concluso Giovanni Matarazzo – intende mettere in campo anche una specifica iniziativa verso l’ ANCI di Basilicata , ferma restante la propria piena disponibilità ad ulteriori momenti di partecipato approfondimento di merito con il Comune di Matera sulla tematica in questione”.
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