Il consigliere dell’Idv critica gli aspetti di metodo e di merito e consiglia di puntare sull’agro-alimentare-industriale in connessione con il sistema intermodale e con i produttori agricoli del territorio in modo da attivare diverse unità operative
“Non ho partecipato alla Conferenza sulla Valbasento perché, come ho spiegato nei giorni scorsi, non ho condiviso aspetti di metodo tra cui la sciagurata decisione di ‘ritiro strategico’ nel Palazzo della Giunta a Potenza, ma dalle indicazioni emerse, secondo quanto riferisce l’ufficio stampa della Giunta, al quale dà una mano l’Ansa ricordando che De Filippo ha chiesto all’Eni il dossier sulla chimica verde che evidentemente era sfuggito, mi pare che anche nel merito si sia rivelata un mezzo flop”. E’ quanto dichiara il consigliere dell’Idv Nicola Benedetto evidenziando che “persino il Report sulla situazione attuale della Valbasento risente, sicuramente, di quella ‘sfortuna’ a cui ha fatto riferimento l’assessore Pittella, che ha funestato l’area industriale della provincia di Matera, in quanto pur essendo il Report aggiornato ad ottobre 2012 e contiene un elenco di 39 aziende, persino quelle con due soli dipendenti (pag. 15 e 16), dimentica la BBC che pure di dipendenti ne ha molti di più”.
“Solo una dimenticanza? – si domanda il consigliere. E’ anche questo un segno di approssimazione che ha caratterizzato l’organizzazione dell’evento che al di là della chimica verde non mi sembra abbia fornito particolari proposte oltre alle solite e note analisi, le abituali lamentazioni, la scontata teoria di non considerare la Valbasento a se stante rispetto al resto del territorio. Registro, in particolare, due grandi assenze tra le indicazioni teoriche emerse: la questione infrastrutture (citata come semplice scheda di appendice e allo stato dell’arte) da affrontare una volta per tutte con idee molte chiare e i progetti per l’agroalimentare. Eppure avevo messo in guardia sul fatto che già nella fase di presentazione della Conferenza non c’era alcun riferimento all’agro-industria”.
“Per me – prosegue Benedetto – si tratta di puntare sull’agro-alimentare-industriale in stretta connessione con il sistema intermodale e con i produttori agricoli del territorio in modo da attivare diverse unità operative, tra cui Centri di raccolta e prima lavorazione del prodotto agricolo locale; magazzini a temperatura controllata per il deposito di prodotti agro-alimentari; centri per la produzione di prodotti alimentari. In tale ambito potranno essere insediate anche altre attività connesse a produzioni agricole non tradizionali e non ancora presenti nell’area Valbasento-Metapontino. Dunque – conclude – il sistema produttivo locale, in particolare il comparto agricolo-agroindustriale avrebbe certamente vantaggi dalla creazione di una Filiera territoriale logistica”.