Conferenza stampa Pittella, il commento di Rosa

“‘Un anno buono’? Ricco di isolamento della Regione, calo demografico, emigrazione dei giovani. Storia vecchia di cinquant’anni”

<p> &ldquo;Isolamento della Regione, calo demografico, emigrazione dei giovani. &lsquo;Storia vecchia di cinquant&rsquo;anni&rsquo;. Questa &egrave; la frase che pi&ugrave; qualifica la farsa che si &egrave; celebrata ieri sotto il nome &lsquo;un buon anno&rsquo;&rdquo;. Cos&igrave; il capogruppo di Lb-Fdi, Gianni Rosa nel commentare le dichiarazioni del presidente Pittella.<br /> <br /> &ldquo;Perch&eacute; &ndash; prosegue – ci vuole veramente poco a smentirla, eppure qualcuno, il Presidente della Regione, la pronuncia e tutti l&igrave; a battere le mani. Non capiamo a cosa porti questa accondiscendenza acritica nei confronti delle &lsquo;storielle&rsquo; che ci vengono propinate a ogni pie&#39; sospinto. A chi giova far apparire una situazione florida quando non lo &egrave;? A chi giova fare gli struzzi? &ndash; si domanda l&rsquo;esponente di Fratelli d&rsquo;Italia&rdquo;.<br /> <br /> &ldquo;Certo &ndash; aggiunge – non ai giovani che ci abbandonano. Perch&eacute;, lo sappia chi parla di storie vecchie, che i giovani scappano. Ed &egrave; un dato che nemmeno le fantasiose ricostruzioni governative possono mistificare. In 10 anni sono emigrati 23,400 lucani, che su una popolazione di 500.000 abitanti costituisce il 4,7%, di cui il 67% sono giovani fino ai 34 anni. Se ci si entusiasma per numeri da prefisso telefonico, solo questi dati dovrebbero allarmarci. Ma no. Questa &egrave; storia vecchia. Sar&agrave; anche cos&igrave;, ma &egrave; storia che continua a condizionare il futuro. Forse, ai grandi teorici dell&rsquo;ottimismo sfugge che un Popolo senza giovani perisce, primo perch&eacute; non vi &egrave; ricambio generazionale, nelle aziende, nelle fabbriche, nei posti di comando. Secondo perch&eacute; solo i giovani possono garantire uno sviluppo vero e concorrenzialit&agrave;: l&rsquo;innovazione, le nuove tecnologie non sono &lsquo;roba per vecchi&rsquo;&rdquo;.<br /> <br /> Per Rosa &ldquo;non &egrave; un atteggiamento sopportabile che il Governatore neghi la perdita di capitale umano di cui &egrave; affetta la nostra Regione. E non &egrave; produttivo, perch&eacute; comporta la sottovalutazione del problema. Ma forse &egrave; cos&igrave; che ci vogliono, vecchi e anche un po&rsquo; ignoranti. Un Lucano su dieci &egrave; analfabeta. S&igrave;. Analfabeta. Nel 2016, ancora c&rsquo;&egrave; gente, in Basilicata, che non sa n&eacute; leggere n&eacute; scrivere. Il 43% dei lucani rientra, invece, nel cosiddetto &lsquo;analfabetismo di ritorno&rsquo;, ovvero ha la terza media, sa leggere, sa scrivere, sa contare, ma, perch&eacute; c&rsquo;&egrave; un ma, non &egrave; in grado di interpretare le informazioni che si acquisiscono attraverso i giornali, la televisione o i libri. Ed &egrave; un dato ben pi&ugrave; che allarmante: vuol dire che non c&rsquo;&egrave; la capacit&agrave; critica di analizzare gli accadimenti. E questo spiegherebbe, secondo noi, perch&eacute; le stesse persone o gruppi di persone ci governano da quarant&rsquo;anni. Ecco perch&eacute; ritroviamo in televisione persone che si permettono di manipolare la realt&agrave;. In una regione, ricca, istruita, queste persone si guarderebbero bene dal raccontare la favoletta del &lsquo;gufo&rsquo; e del Premier buono, proprio, come un padre di famiglia. E questa di Renzi che ci vuole bene &egrave; il clou dello show. A noi vien da ridere a sentire queste cose. Ridiamo un po&rsquo; meno quando si nega che la Basilicata &egrave; povera. Per alcuni sono sempre &lsquo;storie vecchie&rsquo;. Ma i dati che ci dicono che, in Basilicata, il 61,7% degli individui si colloca nei due quinti pi&ugrave; poveri della popolazione. E sono dati del rapporto Svimez 2015, non proprio &lsquo;storia vecchia&rsquo;. Del resto, di questa sconvolgente realt&agrave; &egrave; indice il numero di lucani che hanno chiesto l&rsquo;accesso al reddito minimo di inserimento, circa 12.000. Questo vuol dire che 12.000 lucani sono poveri. Quale &lsquo;storia vecchia&rsquo;?&rdquo;<br /> <br /> &ldquo;Oramai totalmente privo di interesse &ndash; prosegue ancora il capogruppo Lb-Fdi – &egrave; l&rsquo;entusiasmo per i 10.000 posti di lavoro, che sono pi&ugrave; 9.000 che 10.000 e dei quali solo 3.700 a tempo indeterminato e riguardano la Fiat e il suo e indotto. Quindi, quando si afferma &lsquo;abbiamo creato&rsquo; forse si dovrebbe dire chi ha creato l&rsquo;aumento della domanda di auto motive. E non crediamo che il Governatore possa intestarsi alcunch&eacute; di questo incremento. Lo sfidiamo a dirci, in concreto, quali siano i provvedimenti regionali messi in campo per incentivare il mercato delle auto. E i restanti 5.330 posti? Quelli sono a tempo determinato. E che fine faranno? Nel &lsquo;buon anno&rsquo; non si dice. Ovviamente, c&rsquo;&egrave; da combattere i gufi. Quindi, bisogna far vedere di essere ottimisti, sempre, a tutti i costi. E poi nascondere subito la testa sotto la sabbia perch&eacute; i problemi non ci sono. Va tutto bene. Avete capito, Lucani? Va tutto bene. Noi p &ndash; conclude ensiamo sia meglio guardare in dietro per migliorare il futuro che negare la realt&agrave; e non guardare da nessuna parte. Insomma, una mistificazione un po&rsquo; ingenua e facilmente smentibile, quella del &lsquo;buon anno&rsquo; che non giova a nessuno. Specialmente a chi dovrebbe portare la Basilicata ad uscire dal &lsquo;rischio di sottosviluppo permanente&rsquo;. Parole non nostre, ma dello Svimez&rdquo;.<br /> <br /> &ldquo;Al Governatore, infine vogliamo ricordare che &egrave; un eletto dal popolo e rappresenta il popolo. E ci turba molto che il massimo esponente dell&rsquo;istituzione regionale parli di referendum &lsquo;faticosi&rsquo;. I referendum, una delle massime espressioni di sovranit&agrave; del popolo, vengono definiti da un rappresentante del popolo, &lsquo;faticosi&rsquo;. Ma sappiamo qual &egrave; il motivo di tale aberrante affermazione: difendere l&rsquo;operato di un Premier che non fa altro che umiliare la nostra Terra. Per noi il dietrofront, peraltro parziale e non satisfattivo delle ragioni della Basilicata, &egrave; stato dovuto solo alla paura di Renzi di confrontarsi con il Popolo e all&rsquo;evidenza, che certe cose non si possono negare, che le norme dello Sblocca Italia sono incostituzionali. Per fortuna &ndash; conclude Rosa – ci ha pensato la Corte costituzionale a dichiarare ammissibili i referendum sulle trivelle in mare. Ulteriore segno, questo, della realt&agrave; mistificata in cui ci vorrebbero far credere. Aspettiamo il momento in cui verranno approvati. A noi la &lsquo;fatica&rsquo; non spaventa. Specialmente quando riguarda la Nostra Terra&rdquo;.<br /> &nbsp;</p>

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