In una nota di Confcooperative Basilicata interviene sul recente incontro del premier Renzi con altre organizzazioni e con l’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Al presidente del Consiglio sono stati illustrati i numeri del movimento cooperativo italiano.
Sono oltre 13 milioni i soci e oltre 1 milione e 300mila occupati, di cui il 58,2% è donna. Un giro di affari aggregato pari a quasi 161 miliardi di euro. Si stima che il movimento cooperativo rappresenta circa l’8% del Pil.
"Numeri di tutto rispetto che esaltano il ruolo della Cooperazione in Italia e quello dell’Alleanza della Cooperative che esprime il 90% del movimento cooperativo italiano".
Così Giuseppe Suanno, copresidente dell’Alleanza della Cooperative di Basilicata.
Si tratta di una parte significativa dell’economia italiana, un’economia sana quella dell’Alleanza, nella quale l’applicazione dei Ccln e la garanzia dei diritti dei soci e dei lavoratori rappresentano gli assi portanti. Principi e valori assicurati e verificati costantemente.
Un’azione responsabile, dunque, nella crescita economica e occupazionale ma anche nella lotta alla cooperazione spuria che danneggia quotidianamente quanti operano nel solco della legalità, convinti che solo nella legalità e nel rispetto della persona il movimento cooperativo può crescere, evitando di prestare il fianco e rafforzare l’azione di quanti cercano di offuscarne il valore.
In Basilicata la Cooperazione targata Alleanza Cooperative esprime numeri parimenti significativi: 500 cooperative associate, 46mila soci e circa seimila occupati con un fatturato di oltre 456 milioni di euro con un incidenza sul Pil regionale che supera il 6% (se si considera il fatturato delle strutture nazionali che operano in Basilicata).
Alla luce di questo il movimento cooperativo lucano si pone come uno degli strumenti su cui puntare nella prossima programmazione, soprattutto in considerazione del valore aggiunto che è proprio dell’impresa cooperativa: il forte radicamento con il territorio e la conseguente attivazione di dinamiche virtuose sia in termini di sviluppo che (aspetto importantissimo oggi) in termini di nuova occupazione.
Per questo, prosegue Suanno, è necessario dare la giusta attenzione nella prossima programmazione 2014-2020 ai processi di aggregazione che possono trovare nell’impresa cooperativa un naturale punto di arrivo e, allo stesso tempo, il punto di partenza di un nuovo percorso imprenditoriale.
Imprese cooperative presenti da decenni sul territorio regionale che hanno promosso e promuovono quotidianamente lo sviluppo socio-economico della nostra Basilicata rappresentano i migliori testimoni di una storia che ha contribuito significativamente a fare grande la nostra Regione.
Oggi, non indenne da questa profonda crisi che ha segnato fortemente ogni impresa, è il tempo di decidere, di scegliere e di farlo con oculatezza: non chiediamo, continua Suanno, boccate di ossigeno ma interventi strutturali che consentano all’impresa cooperativa di rialzare il capo e rientrare a pieno titolo in un mercato sempre più competitivo. Azioni che vadano nella direzione di irrobustire le imprese: capitalizzazione, consolidamento posizione debitoria e rafforzamento Cofidi in primis.
Innovazione si, dunque, ma dobbiamo farla procedere da un’operazione di consolidamento che vada a preparare il campo e lo prepari per il futuro aggancio alla crescita, quando arriverà. Altrimenti rischiamo, oltre allo spopolamento, anche la desertificazione imprenditoriale: la Basilicata non può permetterselo.
Per questo, insieme alle altre organizzazioni raggruppate nel manifesto Pensiamo Basilicata coordinato dal presidente dell’Aci Basilicata Paolo Laguardia, abbiamo contribuito ad elaborare schede operative portandole all’attenzione della Regione Basilicata per il lavoro conclusivo da inviare a Bruxelles entro fine anno.
Siamo pronti, conclude Suanno, a proseguire il lavoro iniziato e supportare l’azione regionale nella predisposizione della sua programmazione 2014-2020, nel rispetto dei ruoli ovviamente ma con la consapevolezza di rappresentare un mondo che ha tutto il diritto di far sentire la propria voce perché è la voce di chi, come altri, ha deciso di investire in questo territorio e, per questo, sarà tra i diretti destinatari delle azioni che si metteranno in campo nel prossimo futuro.
Il Premier Renzi ha lanciato il guanto di sfida agli imprenditori dichiarando di “no all’articolo 18 e zero contributi per tre anni sui neoassunti”. Noi siamo pronti a raccogliere quel guanto e a misurarci con i nuovi strumenti che saranno messi in campo. La Cooperazione c’è e vuole fare la sua parte".