Confcommercio: professioni, un settore in espansione

In Basilicata il settore delle professioni (circa 40mila tra professionisti, libere professioni e partite Iva) ha ampi margini di espansione. Alcuni dati significativi bastano a dimostrarlo: tra il 2008 e il 2014, ovvero gli anni della crisi nel corso dei quali l'occupazione complessiva è scesa, il numero dei professionisti è invece salito dell’8%. A luglio scorso la Basilicata ha registrato il primato di incremento di partite Iva : più 129,2% rispetto a luglio 2015.  Solo in provincia di Potenza viaggiano ad una media di 300 nuove partite Iva al mese. Il reddito complessivo prodotto da quanti esercitano la libera professione sempre negli anni della recessione, è salito di quasi il 16%, a fronte di un reddito da lavoro e impresa che nel periodo ha accusato una flessione di oltre sei punti percentuali. Resta, comunque, che in termini aggregati il reddito individuale dei professionisti non ordinistici è stato pari a poco più di 16.600 euro nel 2014, circa un terzo di quello dei professionisti ordinistici e oltre quattro volte inferiore a quello medio di impresa. E' quanto emerge dalla ricerca "Riavviare la crescita: il ruolo delle professioni nel terziario di mercato", realizzato dall'Ufficio Studi Confcommercio. Oltre il 99% dei professionisti non ordinistici, si legge ancora nello studio, lavora nei servizi: tra questi la maggioranza assoluta è attivo nel comparto delle Attività professionali, scientifiche e tecniche, seguito da Sanità e assistenza sociale (15,3%, con la maggior variazione assoluta rispetto al 2008).
"Confcommercio – commenta una nota a firma del presidente di Potenza Fausto De Mare – è anche la casa del lavoro autonomo e delle attività professionali. In questo senso crediamo che sia davvero necessario e urgente valorizzare il lavoro autonomo professionale che può recitare un ruolo da protagonista per lo sviluppo del nostro territorio. Un segmento spesso trascurato e sottovalutato, talvolta ignorato.  Al contrario – dice De Mare – il possesso di conoscenza, esperienze ed abilità – rigenerate grazie ad un costante investimento in formazione – la capacità di utilizzare il dato, la preoccupazione per il benessere del cliente più che per il proprio ritorno individuale e l’autonomia di giudizio caratterizzano l’era della conoscenza e rendono il professionista attore indispensabile per aiutare persone ed imprese ad affrontare problematiche nella loro crescente complessità e novità. Inoltre, il crescente peso dei servizi così come il ruolo e valore delle competenze (si parla di “società della conoscenza”) hanno accompagnato l’espansione del mondo professionale. Le libere professioni hanno una rilevanza crescente in tutta Europa e contribuiscono alla generazione di valore, crescita ed occupazione rivestendo una funzione economica e sociale che va ben oltre la mera rappresentazione quantitativa per il loro contributo al miglioramento della qualità della vita, sicurezza, coesione sociale, competitività delle imprese, conservazione delle infrastrutture e del patrimonio culturale. Tutto ciò ha un risvolto maggiore  tenuto conto che la complessità delle problematiche che – individui ed imprese – si trovano a dover affrontare nella quotidianità, la molteplicità di competenze spesso indispensabili per la loro risoluzione così come la crescente esigenza di differenziazione aumentano la richiesta di servizi professionali integrati e personalizzati.  In questo consiste la nostra idea di futuro, di un'organizzazione capace di  coniugare modernità e tradizione secondo un progetto di rinnovamento orientato da una partecipata visione del futuro,  per dare più forza, più autorevolezza, più qualità al terziario di mercato, all'impresa diffusa, al lavoro autonomo professionale”.

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