Confcommercio – Anci: laboratorio per rigenerare città e commercio

Contro “la desertificazione dei centri storici” dei nostri piccoli e medi comuni come del capoluogo di regione bisogna ripartire dal concetto chiave che le città sono i motori della crescita economica. “Rigenerare città e commercio  vuol dire dare linfa vitale al Paese. Se nelle città funziona il commercio, abbiamo città vive, che funzionano e che generano vita sociale” . A sostenerlo è il presidente provinciale di Potenza di Confcommercio Imprese Italia Fausto De Mare in riferimento all’attività del Laboratorio Nazionale sulla Rigenerazione Urbana di Anci/Confcommercio. Da maggio 2016 il Laboratorio rappresenta il luogo di confronto e di diffusione di buone pratiche fra Comuni e Confcommercio territoriali che, aderendo alla sperimentazione, hanno inteso sottoscrivere accordi locali per dar vita ad iniziative condivise allo scopo di rigenerare le città, incidendo sugli strumenti urbanistici e sulle norme; introdurre misure di fiscalità di vantaggio; costituire partenariati per la redazione di progetti a valere sulle risorse nazionali o europee; formare professionalità in grado di gestire i processi partecipati di rigenerazione urbana. Nato dalla firma del Protocollo d'intesa nazionale tra Confcommercio e l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Laboratorio ha visto negli anni l'adesione alla sperimentazione di numerose città, di diversa grandezza demografica e localizzazione geografica. Dall’inizio dell’anno si dà avvio ad una fase concreta della sperimentazione in cui sono protagoniste le città che hanno costituito i Laboratori locali, definito un programma di azioni di rigenerazione urbana e individuato possibili fonti di finanziamento.
"Bisogna, rilevare come città grandi e piccole – sottolinea De Mare – stiano perdendo a poco a poco il loro ruolo attrattivo, sia sotto il profilo residenziale che dell'offerta merceologica e dei servizi, con conseguente indebolimento dell'offerta turistica e dell'indotto. Inoltre, si può constatare come la disciplina urbanistica risulti, ad oggi, sempre più scollegata dal mutamento continuo che coinvolge gli organismi urbani, non riuscendo a fornire risposte ai repentini processi sociali, economici e ambientali che lì si manifestano. La rigenerazione urbana del sistema città, dunque – aggiunge – come esperimento per dare nuova vita al tessuto economico, sociale e culturale che anima il nostro Paese e per ridare linfa vitale al progressivo indebolimento del rapporto tra urbanistica e comunità locali, per contrastare i fenomeni di desertificazione e le conseguenti ricadute negative, potenziando la vivibilità dei luoghi, riducendo gli spostamenti con i mezzi privati, migliorando la qualità degli spazi pubblici, valorizzando le attività economiche esistenti, agevolando lo sviluppo locale sostenibile e aumentando l’occupazione".

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