Confagricoltura su convegno di Potenza

Un modello agricolo sostenibile per la tutela climatica. Apprezzamenti per attenzione del presidente della Regione Vito De Filippo.

Confagricoltura Potenza e il presidente Antonio Sonnessa hanno incassato il sì del Presidente De Filippo agli incentivi per l’Agricoltura Blu, a condizione dell’accordo sindacale e di uno studio di fattibilità. E’ il risultato del convegno su “agricoltura conservativa e semina su sodo” tenutosi lunedì scorso al Park Hotel di Potenza.
«Se è uno strumento innovativo e condiviso dal mondo agricolo e da tutte le sue organizzazioni, molto probabilmente si può modificare il Piano di Sviluppo Rurale per delle misure che incentivino gli agricoltori che adottano il sistema di gestione dell’Agricoltura Blu». E’ la risposta del Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, alle richieste di sostegno economico pubblico per il nuovo modello agricolo che tutela l’ambiente e riduce i costi di produzione: l’agricoltura conservativa, o agricoltura blu, e la semina su sodo. Il presidente De Filippo – spiega una nota di Confagricoltura Basilicata – ha ascoltato tutti i lavori del convegno di Confagricoltura sul tema, dall’inizio alla fine, di fronte un uditorio di oltre 200 persone. Ha accolto favorevolmente le argomentazioni portate dai relatori Prof. Michele Pisante, ordinario di Agronomia Università degli Studi di Teramo e presidente dell’ Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo, e del Prof. Rodolfo Santilocchi, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche. Entrambi i relatori hanno evidenziato i grossi risultati ottenuti in 10 anni sperimentali di agricoltura conservativa, non solo in Italia ma in tutto il mondo, sottolineando il grosso sostegno che hanno dato la Regione Veneto e Lombardia e quello che si apprestano a dare la Regione Lazio e Campania.
«L’agricoltura Blu o Conservativa sta diventando un modello anche per molte regioni italiane –ha dichiarato il Prof. Pisante- Il processo è cominciato negli anni ‘90 e sta avendo un’evoluzione sbalorditiva, perché è un sistema di gestione che non solo permette la tutela ambientale, soprattutto del suolo e della risorsa idrica, ma consente anche di catturare anidride carbonica, e ridurre emissioni di metano e protossido di azoto. Questi crediti di anidride carbonica –ha ribadito Pisante- saranno il mercato di tutte le industrie inquinanti che, necessariamente, andranno ad acquistare nel settore agricolo. Lo ha già fatto l’Australia e lo sta facendo l’Argentina con gli agricoltori veneti. Il deficit italiano del Protocollo di Kyoto –ha concluso l’ordinario di Agronomia- può essere colmato con le riduzioni delle emissioni agricole, stimato di 33 milioni di tonnellate di crediti».
Se il guadagno è così alto, i costi sono quasi nulli: è solo questione di formazione e di trasferimento di conoscenze riguardanti le nuove tecniche. A costo zero si ha un’alta redditività, quindi un’alta competitività. Questo è il cuore dell’agricoltura conservativa. «Dopo 18 anni di applicazioni sperimentali e non –ha affermato il Prof. Santilocchi- abbiamo risultati eccellenti anche per il post Kyoto, non solo per le riduzioni di emissioni ma anche per altri tipi di economie: minori consumi energetici e minor uso d’acciaio. Il che comporta un risparmio annuo di 200-250€ per ettaro».
Nell’arco dell’ultimo decennio, anche in Basilicata migliaia di agricoltori, tra cui molti erano presenti in sala, hanno già verificato l’efficacia e l’efficienza dell’agricoltura conservativa, a partire dal presidente Sonnessa e dal vicepresidente di Confagricoltura, dott. Antonio Fabrizio. Il tutto in piena autonomia e senza alcun incentivo pubblico. Ora potrebbero avere un contributo: «Le nuove economie forti (Brasile, Russia, India, Cina) non possono essere sfidate sulla produzione ma sull’innovazione- ha sostenuto il Presidente De Filippo –Quindi l’Europa è molto favorevole al binomio agricoltura/ambiente. Dopo un approfondimento tecnico riguardante il suolo lucano e un consenso unanime degli altri sindacati di categoria, il PSR può essere modificato in favore di nuove misure che incentivino la messa a sistema dell’agricoltura conservativa. A mia conoscenza –ha chiarito De Filippo- tutto ciò che parla di ambiente e agricoltura sarà favorito».
Ha chiuso il meeting il Presidente di Confagricoltura, Antonio Sonnessa, con la promessa a tutti i convenuti di farsi promotore di un accordo sindacale che riunifichi le organizzazioni e s’indirizzi al bene comune di tutti gli agricoltori lucani.

BAS 05

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