Si è svolto a San Fele l’incontro – conferenza stampa teso a presentare il progetto A.M.A. dove la presentazione del progetto è stata occasione di confronto e approfondimento per le politiche di accoglienza e integrazione che il territorio della Basilicata può offrire per i minori non accompagnati.
Il progetto coinvolge le comunità di San Fele e Rapone e, avviato agli inizi di Giugno 2015, è pienamente entrato nella sua fase cruciale. Ha fatto gli onori di casa – si legge in una nota del Comune di San Fele – il Sindaco Donato Sperduto che, ringraziando tutti i soggetti coinvolti in A.M.A., ha ribadito la sua fortissima convinzione nella riuscita del progetto, anche oltre la sua durata prevista. “Ho creduto da subito in questo progetto, assieme alla mia amministrazione e al particolare impegno di Raffaella Carlucci, Assessore alle Politiche Sociali, vi abbiamo aderito con tutte le nostre forze. La nostra comunità” – ha affermato – “deve poter pienamente cogliere l’opportunità di integrazione fornita da un centro nel Comune e, credo, che questo debba avvenire avviando un progetto stabile di accoglienza per minori stranieri non accompagnati utilizzando le opportunità che sono state messe in campo attraverso i bandi nazionali di prossima scadenza e ai quali intendiamo aderire”.
Anche il Comune di Rapone è coinvolto in pieno nel progetto e il suo Sindaco, Felicetta Lorenzo, nel suo accorato intervento, ha evidenziato l’aspetto di profonda umanità che questa esperienza di accoglienza e solidarietà fa riscoprire ai propri concittadini. “Lo scambio arricchisce le nostre comunità, permette il confronto tra culture diverse e crea un modello di integrazione sostenibile coinvolgendoci in prima persona. Intendiamo proseguire anche noi in questa splendida esperienza, resa possibile dal supporto dei soggetti gestori coinvolti nel progetto”.
Il responsabile del progetto, Antonio Sanfrancesco dell’Associazione Filef, nel suo intervento ha descritto lo stato del progetto e le sue finalità e a posto in luce alcune criticità che sono emerse. “Non possiamo non far rilevare che, oltre i problemi di accoglienza e integrazione che stiamo gestendo esistono problemi di carattere burocratico che potrebbero essere facilmente superati con un miglior raccordo con le istituzioni, come quello della individuazione dei tutori dei ragazzi, con la possibilità di raccordarsi con altri istituti al momento non previsti come quello dell’affido familiare”. Tale istanza è stata rilanciata da Vincenzo Giuliano, Garante dei diritti dell’infanzia, che ha posto l’accento sulla delicatezza della gestione dei minori.
Particolarmente coinvolgente è stato l’intervento di alcuni giovani ospiti del Centro che, presentandosi, hanno voluto raccontare (in italiano, visto che si stanno svolgendo nel centro corsi di apprendimento della lingua italiana) il proprio status e manifestare le proprie speranze e le proprie aspettative per il futuro sia formativo che lavorativo.
A seguito di ciò Carmen Olivieri, responsabile dell’Ente Gestore Novass, Onlus che ha maturato diverse esperienze nell’accoglienza dei migranti, ha sottolineato la necessità di un raccordo mirato tra le istituzioni, i soggetti gestori e le associazioni, anche al fine di una corretta informazione tesa a ridurre i problemi di xenofobia e di rifiuto. “E’ integrato chi si sente ben accetto” – ha affermato – “e per questo diventa fondamentale saper intervenire immediatamente per prevenire situazioni da un lato che non facciano conoscere o rispettare le regole agli ospiti, ma dall’altro che sappiano stimolare tutte le istituzioni nel dare risposte alle esigenze. Per questo” – ha concluso – “è auspicabile che vengano individuati dei percorsi formativi specifici per preparare gli addetti coinvolti nella gestione dei centri di accoglienza”.
Il Prefetto di Potenza, S.E. Antonio D`Acunto, ha manifestato la vicinanza delle istituzioni nell’affrontare la tragedia del fenomeno delle migrazioni, soprattutto per quanto riguarda i minori non accompagnati auspicando che l’esperienza del progetto A.M.A. possa avere una degna prosecuzione e congratulandosi con i partners di progetto per quanto realizzato finora e con quanto si intende perseguire nel futuro.
Per ultima la Regione Basilicata, con la presenza del responsabile task force immigrazione, Pietro Simonetti, che ha evidenziato il ruolo e la sfida della Regione per diventare un modello di accoglienza e integrazione per gestire questo inarrestabile fenomeno e per trasformarlo in opportunità. Ha concluso il Presidente del Consiglio Regionale, Piero Lacorazza, che, auspicando una diversa funzione dell’Unione Europa e dei governi centrali, nella gestione della emergenza, ha focalizzato il suo intervento sugli sforzi da indirizzare nell’individuare modelli di accoglienza distribuiti in maniera capillare sul territorio e con il maggior coinvolgimento dei cittadini.
BAS 05