Comune PZ:Molinari (Opp) su giunta Santarsiero in emergenza

“Costretti dalle centinaia di proteste dei genitori si avvia il servizio delle mense nelle scuole comunali di Potenza. L’annuncio fatto dal sindaco mette fine alla solita tragicomica vicenda simile a quella dello scorso anno. Sono diversi i dubbi sulla tempistica e sulla capacità di decidere l’apertura del servizio senza aver chiarito con quali risorse sarà possibile pagarlo. Come il mago Merlino l’amministrazione comunale è riuscita a trovare i finanziamenti che tanto disperatamente chiedeva alla Regione Basilicata, la quale a sua volta aveva detto che avrebbe fatto il possibile per assegnarli al comune di Potenza. Ci mancano alcuni passaggi ma l’importante è che anche quest’anno, dopo tanto penare, il servizio riapre anche se abbiamo il timore legittimo di dover vedere nuovamente ripersi la stessa situazione in futuro. Non esiste, infatti, attualmente una programmazione seria per il recupero delle risorse e per evitare di far ricadere i disagi di una impreparata politica sui cittadini. Superata l’emergenza mense, però, abbiamo ancora da preoccuparci riguardo allo smaltimento dei rifiuti ed alla lentezza nell’attuazione dei lavori pubblici nel capoluogo di regione”.
Ad affermarlo il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari che commentando l’atteso avvio del servizio mensa nelle scuole della città porta all’attenzione “la complicata e poco chiara vicenda legata allo smaltimento dei rifiuti che vede –continua Molinari- il comune di Potenza ostaggio di una politica incapace di ammettere e risolvere i problemi. Dire che la situazione è sotto controllo significa offendere l’intelligenza dei cittadini che non possono credere alle rassicurazioni degli amministratori periodicamente costretti a fare riunioni dell’ultima ora utili solo a trovare soluzioni tampone ad un problema serio e sempre più preoccupante. Ciclicamente ed anche in questi giorni i cassonetti sono pieni senza avere, inoltre, la capacità di affrontare in maniera risolutiva le questioni legate alla discarica di Pallareta e dell’inceneritore”.
“Altro settore in cui si registra un’emergenza già nota ai residenti del capoluogo di regione è quello dei lavori pubblici. Troppi cantieri sono fermi e continuano ad offrire uno spettacolo deprimente. I cittadini di Potenza sicuramente non avranno creduto all’amministrazione comunale quando prometteva tempi certi per il completamento delle opere ma forse non avrebbe mai immaginato tempi così lunghi e così tante incompiute. Partendo dal centro storico si ricorda il progetto di riqualificazione di piazza Mario Pagano mai partito, largo e palazzo D’Errico, l’area antistante la scuola media Torraca. In particolare quest’ultima ha visto i lavori sospesi e poi ripresi più volte, in questi giorni i cantieri sono chiusi. Non ancora completati i palazzi di in via Due Torri di proprietà comunale. Per citare solo alcune delle opere da portare a termine, allontanandoci dal centro storico, ricordiamo la promessa e mancata riqualificazione di via Leoncavallo, via Manzoni. In piazza Adriatico e nel parco dell’Europa Unita a Poggio tre Galli non si lavora più come anche non si capisce quando e se sarà riaperto il cantiere per terminare piazza Miralles di rione Cocuzzo. E’ nel frattempo rimasta solo una promessa l’apertura della stradina di rione Lucania che i residenti vorrebbero sfruttare per raggiungere la scuola materna Stigliani. A tutte queste si sommano i lavori sospesi per il parcheggio in Viale Unicef e la regina delle ancora incompiute: l’opera del nodo complesso del Gallitello il cui completamento è stato annunciato troppe volte in questi anni senza però essere realizzato. I lavori pubblici sono fermi anche nelle campagne dell’hinterland dove si aspetta ancora il completamento della metanizzazione, dell’illuminazione pubblica, il rifacimento e la messa in sicurezza delle strade. L’amministrazione comunale di fronte a tale situazione risulta –conclude Molinari- essere del tutto inadeguata ed impegnata più a fare propaganda che a risolvere i veri problemi e ad arrestare il declino della città”.

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