Comune Pz,Carretta(PD):incoerente criticare Pd e chiedere appoggio

 "Il consiglio comunale di ieri rappresenta una pagina importante per la sua vita istituzionale e politica. Si è fatta finalmente chiarezza sua una serie di questioni rimaste inevase e su tanti equivoci ai quali si sta dando risposta in modo diretto ed indiretto, lungo il percorso che ci sta inopinatamente conducendo ad un Consiglio comunale convocato già per il giorno 20 novembre, con all'ordine del giorno la dichiarazione di dissesto, quando invece il termine ultimo per esprimersi è prudenzialmente solo quello del 25 novembre, dimostrando un’ansia procedurale e politica di chi ha in mente di aprire una pagina nuova, non attraverso un confronto politico amministrativo e progettuale, ma attraverso l’approvazione di un provvedimento come quello del dissesto, che ogni Consiglio Comunale d’Italia dovrebbe cercare di non approvare mai, per il bene della Comunità che amministra, mettendo in campo idee, soluzioni e sfruttando anche gli ultimi momenti utili per evitarlo." Così il consigliere comunale del Pd Gianpaolo Carretta che aggiunge "il Partito Democratico ed il centrosinistra ancora una volta guardando esclusivamente al bene comune e a quello della città di Potenza, hanno approvato un provvedimento strategico per la comunità come quello riguardante l’investimento per circa 26 milioni di euro, riveniente dai fondi di Sviluppo e Coesione, ottenuti dall'amministrazione e dal Consiglio Comunale uscente di centrosinistra e dalla sua capacità di programmazione. Nonostante siano stati mantenuti alcuni elementi strategici come quelli riguardanti il completamento infrastrutturale del centro storico, il rifacimento di Piazza del Sedile, dei vicoli, delle piazzette, dei marciapiedi, il completamento di Palazzo d’Errico cose per le quali ci siamo da sempre battuti, si è invece registrata una mancanza di visione strategica nella politica riguardante l’edilizia scolastica. Infatti non solo si è eliminato un complesso importante e già programmato come quello della scuola di Macchia Romana, in un quartiere in espansione ed in crescita demografica, ma non si è neppure fornita una soluzione al sovraffollamento scolastico del plesso di via del Popolo, ormai in parte inutilizzato strutturalmente, in parte incapace di dare una risposta alla richiesta di scolarizzazione riveniente dalla parte antica della città.  A fronte di tale visione strategica messa in campo dal PD e dal centrosinistra, che sono maggioranza in Consiglio comunale,- continua- la risposta del Sindaco è stata quella invece di criticare ferocemente l'ultimo ventennio di amministrazione del centrosinistra, sia sotto il profilo politico e progettuale, che sotto quello della trasparenza e della liceità dei procedimenti amministrativi adottati. Ci sembra incoerente ed inaccettabile sul piano politico ed amministrativo, che da un lato si critichi tutta quella classe dirigente del PD che ora con responsabilità nazionali, regionali e comunali ha partecipato politicamente o amministrativamente al governo della Città, offendendone l’azione messa in campo e dall’altro si voglia ricorrere allo stesso PD che governa a livello regionale, perché aiuti il Comune al di fuori di un riconoscimento strategico di città erogatrice di servizi di qualità, con finanziamenti fini a se stessi.
Nulla voglio dire in relazione all'aggressione verbale ricevuta in Consiglio comunale circa le responsabilità che sotto l'aspetto formale giuridico non mi possono appartenere, ma rivendico con orgoglio comunque la responsabilità politica esercitata in nome e per conto di un partito di cui sono stato Segretario e capogruppo e che per quanto mi riguarda ha sempre agito per la realizzazione del bene comune, tra tante difficoltà ereditate, a partire dal vecchio dissesto, al costante taglio che lo Stato ha fatto negli enti locali, ai canoni inevasi da parte del Ministero di Grazia e Giustizia per le locazioni del tribunale, a tutte le difficoltà che la città conosce e che noi abbiamo affrontato con responsabilità e mettendo in campo una iniziativa politica, non nascondendoci dietro l’eredità del passato ma facendo nostro il principio della continuità amministrativa e della realizzazione del bene comune.
Prendo atto – aggiunge- delle scuse pubbliche rivoltemi dal Sindaco e le accetto sul piano personale, ma per quanto mi riguarda rimangono inalterate le ragioni politiche ed amministrative che mi portano a pensare che in presenza di una dichiarazione di dissesto non affrontata per tempo, con un opportuno piano di riequilibrio, non vi siano le condizioni di un governo politico, che vada dalla destra alla sinistra finalizzato a governare solo l’ordinaria amministrazione, in presenza di incolmabili distanze culturali, ideali e progettuali.Chi ha vinto abbia il coraggio e la responsabilità di governare con le proprie idee e con la forza dei propri partiti di appartenenza da cui è stato sostenuto in campagna elettorale, senza coinvolgere a titolo personale consiglieri comunali eletti nelle proprie forze politiche e con progetti alternativi, alludendo a cambi di maggioranza consiliari, senza che in questo caso il Partito Democratico, abbia deciso una sua linea politica nell’unica sede possibile, che è quella del Congresso Cittadino.Sono nettamente contro l’idea di chi pensa, in presenza di un dissesto, di gestire la cosa pubblica esclusivamente guardando alla ordinarietà, senza avere la possibilità di ideare e di programmare e con una differenza evidente tra il Sindaco di destra e la maggioranza di Centro Sinistra. Si finirebbe per dare la sensazione alla Comunità di guardare esclusivamente agli organigrammi, senza avere la possibilità di incidere sulla crescita socio economica di Potenza. Sono altresì contro – conclude- lo scioglimento del Consiglio Comunale e contro l’idea di commissariamento dello stesso ma per un sostegno trasparente sugli atti amministrativi che finora non è mai mancato né da parte del Pd né da parte dell’intero centro sinistra."

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