"Promossa dall’Assessore all’ambiente Avv. Pasquale Pepe si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato oltre ai funzionari che si occupano del problema del randagismo, rappresentanti dell’Azienda Sanitaria Provinciale, le Associazioni animaliste e i rappresentanti dei volontari". Lo rende noto l'ufficio stampa del Comune di Potenza.
"Con questo primo incontro, ha sottolineato l’Assessore Pepe, si dà il via ad un censimento dei randagi sul territorio potentino. Da oggi parte la prima fase che darà il via ai sopralluoghi e alla conseguente individuazione delle colonie canine e feline della Città, che sarà seguita, nella fase immediatamente successiva, dalla cattura e sterilizzazione dei randagi. Una volta ricevute le cure dei veterinari, incluso l’inserimento del microchip di identificazione, i cani idonei, secondo quanto previsto dalle norme vigenti, saranno reimmessi sul territorio.
Un invito viene rivolto ai cittadini proprietari di cani a rispettare le regole di identificazione e custodia dei propri animali. In particolare si ricorda l’obbligo di applicare sugli animali di compagnia il microchip di identificazione, che è uno strumento indispensabile, nel caso il cane si perda o venga catturato, per essere restituito al legittimo proprietario. I cani di proprietà non custoditi e senza microchip, non potendo essere identificati, nel corso delle operazioni di censimento, potrebbero essere catturati e sterilizzati. In tale caso, le spese sanitarie e di cattura, saranno a carico del proprietario negligente.
Questa azione – ha detto l’Assessore Pepe- rientra nella complessiva strategia contro il randagismo messa in atto dall’Amministrazione comunale. L’assessorato all’Ambiente, di concerto con l’Azienda Sanitaria Provinciale, le Associazioni animaliste e i volontari, è infatti impegnata in un programma di prevenzione e azioni a breve e lungo termine. Tra questi impegni rientrano l’anagrafe canina, l’educazione sanitaria nelle scuole, il controllo dell’habitat, le campagne di sterilizzazione dei cani di proprietà, la continua informazione della popolazione sulle problematiche del fenomeno e sulla corretta detenzione degli animali. E’ il caso di ricordare che l’abbandono dei cani a pochi giorni dalla nascita ne mette a rischio la sopravvivenza.
Si esortano pertanto i detentori di cani che mettono alla luce cucciolate non desiderate dai padroni di tenere in custodia i cuccioli almeno per 60 giorni, in modo da permettere alla mamma di allattarli.
Una volta svezzati, se non si è in grado di trovare una sistemazione autonomamente, i cittadini possono rivolgersi al canile comunale o agli uffici Comunali preposti, mentre è severamente vietato abbandonare i cani per strada.
Il canile accoglierà i cuccioli senza penale per il padrone e provvederà alla sterilizzazione della mamma in modo da non provocare gravidanze indesiderate e altri abbandoni, moltiplicatori del fenomeno del randagismo.
Le sterilizzazioni, il censimento e le campagne adozioni – ha concluso l’assessore- fanno parte della strategia messa in campo dal Comune per combattere il randagismo, ma sono tutti strumenti insufficienti se non hanno l’appoggio e la collaborazione della cittadinanza che con i suoi comportamenti e pratiche ha la responsabilità di partecipare al miglioramento della convivenza, anche per gli animali.”
BAS 05