Sono passati mesi, ormai, da quando in un tavolo ufficiale tra tecnici del Comune, tecnici della Regione e sigle sindacali si giunse alla conclusione che il servizio di trasporto pubblico locale (T.P.L. ) della città di Potenza, per raggiungere il massimo livello di efficienza e di adeguatezza rispetto alle esigenze della reale utenza della città – che non è determinata soltanto dagli abitanti, ma anche dai flussi di migliaia di persone che per le più varie ragioni quotidianamente si recano nel Capoluogo – avrebbe dovuto percorrere un numero di chilometri con un costo complessivo, tra trasporto su gomma e meccanizzato, pari a 10,5 milioni di euro ( a fronte dei 17 milioni di euro spesi sino allo scorso anno ).
Questo importo non solo avrebbe consentito, appunto, di garantire alla città e alle zone rurali oggi scoperte un servizio degno di un capoluogo, ma anche – cosa non meno importante – la salvaguardia dei 144 posti di lavoro.
Da allora, però, il progetto di riorganizzazione complessiva e di efficientamento sembra essersi arenato. Sarebbe opportuno, pertanto, che le parti politiche e tecniche interessate ( regionali, provinciali e comunali )si ripieghino urgentemente nella risoluzione di quella che rischia di diventare un’annosa questione dai drammatici risvolti sociali.
E’ importante, ad esempio, che soprattutto in vista del redigendo “ Piano Regionale dei Trasporti “ del 2017 – ottima idea e soluzione utile a disciplinare l’intero sistema della Regione Basilicata – gli uffici regionali competenti lavorino al riconoscimento del trasporto meccanizzato della città capoluogo come servizio di trasporto. Parliamo infatti di un sistema complesso di scale mobili che non può non essere tenuto in debita considerazione nei trasferimenti che la regione indirizza al Comune come contributo al Trasporto pubblico.
E’ inoltre necessario porre in essere tutte le azioni possibili per arrivare al raggiungimento di un obiettivo fondamentale per la città: il biglietto unico ed il blocco dei pullman extraurbani in aree situate all’ingresso del perimetro urbano oppure nella parte realizzata ad hoc e posta al di sotto del Ponte attrezzato. Questo da un lato comporterebbe un risparmio notevole all’Ente Regione che riconosce al servizio extraurbano un contributo anche in relazione ai chilometri percorsi annualmente all’interno della città, dall’altro consentirebbe al Comune di sfruttare a pieno regime i trasporti meccanizzati.
Si sollecita, pertanto, la riapertura di un tavolo tra Regione, Provincia e Comune per risolvere definitivamente il problema legato alla mobilità della città di Potenza ed avviare una nuova fase che abbia come unici obiettivi l’efficienza del servizio offerto alla comunità e la salvaguardia dei posti di lavoro.
bas04