5.10.15-ore 13,30: “Che il Viviani sia un pezzo della nostra storia e che vada come tale salvaguardato e che nel Viviani intere generazioni di potentini hanno lasciato pezzi di cuore non ce lo deve certamente ricordare l'assessore Salvia che non era ancora nato quando lo infiammavamo con il tifo dei nostri campionati studenteschi di atletica leggera o quando ne uscivano con la fierezza e l'orgoglio di avere una squadra di calcio lanciata verso la massima divisione del campionato. Siamo, perciò, felici che questa Amministrazione, il Sindaco De Luca e l'assessore Salvia abbiano ben chiara almeno la ‘vision’ del futuro del Viviani. Per la verità – prosegue in una sua nota il consigliere del Centro democratico, Pietro Campagna – noi siamo orgogliosi di essere stati partecipi e protagonisti di ben altre visioni: quella di una moderna città metropolitana erogatrice di servizi di eccellenza, che si ponesse come centro di riferimento e grande attrattore aggregativo della regione e non solo di questa, data la sua centralità rispetto alle grandi infrastrutture aeroportuali delle regioni limitrofe. Una ‘vision’ che un pezzo per volta, ma sempre in coerenza con la strategia generale, stavamo provando a realizzare. Ed è in questa logica che saremmo certamente molto più lieti se questa Amministrazione, il Sindaco De Luca e l'assessore Salvia alzassero solo di pochi gradi il proprio sguardo e dal manto in ‘erba’ sintetica di cui si apprestano a dotare il Viviani riuscissero a guardare poco oltre la recinzione. Si renderebbero forse conto che, quando altri ben più illuminati amministratori decisero di realizzare quel gioiello di architettura che è il Viviani, la Città finiva a Corso Garibaldi e a Corso Umberto; non avrebbero certamente immaginato che dopo alcuni decenni l'impianto si sarebbe ritrovato all'interno del Primo Centro Direzionale della Città con tutte le inevitabili ripercussioni sulla qualità della vita dell'intera area ogni qualvolta vi si disputano partite di calcio. Se non fossero portati ad avere una visione limitata a quel tappeto di erba sintetica, con il quale si apprestano ad oltraggiare l'impianto spendendo circa 600.000 euro (che potrebbero essere destinati ad altri più proficui impieghi), noterebbero che in prossimità del Viviani vi sono già diversi grossi contenitori che tutti ci auguriamo vengano al più presto rivitalizzati con nuove funzioni di eccellenza. E se solo avessero la curiosità di tentare di capire quale sarà il futuro prossimo venturo di quel comparto forse avrebbero modo di rendersi conto che in quell'area è stata già da tempo autorizzata la costruzione di altri cinque fabbricati per oltre 60.000 metri cubi di nuova volumetria, che solo la difficile situazione del mercato immobiliare ha evidentemente finora ritardata, e che l'Università di Basilicata si appresta ad appaltare i lavori per la riconversione dell'ex Enaoli in un centro di servizi congressuali. È questo processo di ‘completamento’ dell'area del primo centro direzionale conciliabile con le rigorose misure di sicurezza giustamente imposte ogni qualvolta vi è un incontro di calcio, per evitare che si trasformi, come più di qualche volta avviene, in una sorta di guerriglia urbana??? Nessuno è così folle da pensare di radere al suolo il Viviani, ma certamente le sue pregevoli emergenze architettoniche ben si prestano ad essere inserite in più complessivo progetto di trasformazione dell'area in un polmone di verde pubblico attrezzato a disposizione dell'intera Città, non tralasciando di perseguire il grande progetto di collegare la scala mobile Prima con quella del Basento in modo da completare il sistema di trasporto verticale della Città anche in previsione della riconversione dell'area industriale e di riqualificazione della ex ‘Cip Zoo’. Appare, quindi, in tutta evidenza come non sia più coerente con tale prospettiva la utilizzazione del Viviani come luogo deputato a disputare le partite di calcio della squadra cittadina militante nel campionato maggiore. Ecco perché si era da tempo avviata un'attenta riflessione sul sito dove realizzare un nuovo e moderno campo sportivo, così come si è fatto in tante altre realtà urbane, individuando in Lavangone una delle soluzioni più accreditate proprio per le sue potenzialità di affermarsi come area sportiva di riferimento di tutta l'area nord del comprensorio del potentino, agevolate dalla sua accessibilità e centralità rispetto alla esistente rete infrastrutturale che ne confermerebbero la sua naturale vocazione a svolgere le funzioni di ‘Porta nord’ della Città. Ciò anche perché da potentini coltiviamo sempre la nascosta speranza che la squadra di calcio cittadina possa tornare ad intravedere, al di là della recinzione del Viviani, un orizzonte ben più ambizioso rispetto a quello di disputare ‘campionati di medio livello’, che sembra, invece, rappresentare la massima aspirazione dell'assessore allo Sport della giunta De Luca” conclude Campagna.